"L’Olanda si conferma modello di civiltà , nella misura in cui è proprio di un Paese civile il tentativo di aiutare i cittadini ad effettuare le proprie scelte in un quadro legale di libertà e responsabilità .
Il Presidente della federazione Nazionale dell’Ordine dei medici, Giuseppe Del Barone, e il Presidente del Comitato Nazionale di Bioetica, Francesco D’Agostino, nel rifiutare la scelta olandese si affrettano ad invocare "terapie del dolore" e "cure palliative". A costoro va ricordato che l’Italia – rigidamente proibizionista sul versante eutanasia - si trova agli ultimi posti nel mondo nell’applicazione delle terapie del dolore, senza che l’Ordine dei medici o il Comitato di bioetica abbiano fatto una battaglia su questo o denunciato le inadempienze del nostro Paese.
Legalizzare l’eutanasia, e farlo prevedendo rigorosissime norme anche per i minori, significa cercare di combattere quell’eutanasia clandestina e di massa, operata quotidianamente negli ospedali italiani e nelle case senza che nessuno muova un dito, men che meno i politici e i responsabili di Ordini, Comitati e corporazioni varie. Il rafforzamento delle terapie del dolore non è un’alternativa all’eutanasia legale: sono infatti entrambi elementi necessari e doverosi per uno Stato che voglia consentire ai propri cittadini la libertà e responsabilità di una vita e di un morte dignitosa."