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Referendum/informazione, Capezzone e Bernardini: secca condanna contro Mediaset decisa dall'Authority dopo nostra denuncia
Ora ogni rete Mediaset e' tenuta a trasmissioni di riparazione.

Roma, 4 settembre 2004

• Dichiarazione di Daniele Capezzone e Rita Bernardini, segretario e tesoriera di Radicali Italiani

Nelle scorse settimane, insieme al segretario dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, Marco Cappato, avevamo denunciato Mediaset presso l'Authority per le comunicazioni.

Le reti Mediaset, infatti, fino alla nostra denuncia, non avevano dedicato neppure un istante di programmazione al tema della fecondazione e alle relative iniziative referendarie, colpendo -con ciò- non tanto i nostri diritti, ma soprattutto quelli dei cittadini a conoscere per deliberare.

La notizia è che l'Authority ci ha dato ragione su tutta la linea, decretando una secca condanna per le reti denunciate.

1. In base alla delibera, Mediaset "è tenuta a.": quindi, non c'è solo una richiesta o un invito, ma una indicazione imperativa.

2. Mediaset è tenuta, per l'esattezza, a inserire nella programmazione "trasmissioni di dibattito e confronto sulle tematiche connesse alla raccolta di firme per iol referendum abrogativo della legge 40". Come si vede, si parla di "trasmissioni" (plurale: quindi, non una soltanto) in "ciascuna delle citate emittenti" (quindi, su tutte e tre le reti)

3. A queste trasmissioni deve esservi la "presenza qualificata dei soggetti denuncianti".

4. Nella delibera, l'Authority chiede di essere informata da Mediaset dell'avvenuta ottemperanza della delibera: quindi, si dispone a sorvegliarne l'attuazione

5. Anche nella parte delle motivazioni, si valorizza la nostra tesi (gli obblighi -che sempre esistono- di "correttezza e completezza" dell'informazione, e che valgono non solo per la Rai, ma per tutti). Non solo, ma si recupera anche la norma della legge Gasparri che definisce l'attività di informazione radiotelevisiva, da qualsiasi emittente esercitata, un "servizio di interesse generale".

E' dunque una vittoria piena. Ora non osiamo neppure pensare che, da parte di Mediaset, come da qualche parte ci si prospetta, ci si prepari qualche "frattaglia" di informazione, qualche misero spazio ritagliato negli anfratti più oscuri dei palinsesti: tutto ciò sarebbe offensivo non per noi,
ma per i cittadini e per la stessa Authority, che per una volta ha effettivamente giudicato -succede raramente, e quindi siamo lieti di dargliene atto- secondo diritto.

Occorre invece una riparazione piena, che renda ai telespettatori quanto è stato loro finora sottratto. E ciò, naturalmente, deve avvenire subito, vista l'imminente scadenza dei termini per la raccolta delle firme.




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