Ma ora e' tempo di raccogliere firme, non di continuare a prospettare improvvide riforme parlamentari. Non e' mobilitante continuare a parlare di leggine da varare in extremis per scippare voto referendario.
Dunque, Piero Fassino fa un passo avanti, e positivamente accogliamo (finalmente!) il suo invito esplicito e pubblico a sostenere la campagna referendaria, atteso -ci pare- con qualche impazienza anche dal pubblico che lo ascoltava. Mi auguro che ora provveda anche a firmare materialmente tutti i quesiti, magari proprio ai tavoli che anche stasera abbiamo allestito a
Genova, alle Festa de L'Unità . Scendendo dal palco, potrà subito farlo, insieme a Maurizio Costanzo.
Detto questo (che è pur sempre meglio di quanto è avvenuto finora), voglio dire al segretario dei Ds che adesso è tempo di raccogliere le firme, e non di continuare a prospettare improvvide riforme parlamentari.
Non è molto mobilitante -diciamo così- indicare con una mano i tavoli referendari, e con l'altra la "via parlamentare" che servirebbe proprio a vanificare il prodotto di quei tavoli.
E' bene che le cose siano chiare: qualunque leggina sarebbe esclusivamente volta a scippare la scheda referendaria agli elettori, impedendo loro di esprimersi.
Quindi, stasera Fassino ha fatto un primo passo: ora, occorre che innanzitutto la sua base (come accadde, alla fine, anche nel '73-'74 nei confronti di Berlinguer e del PCI) continui il proprio pressing per sventare inciuci e colpi di mano antireferendari in extremis