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Libertà di parola: lettera aperta

5 settembre 2004

AI CONSIGLIERI REGIONALI

AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE

ALL’ASSESSORE ALLA SANITA’

AI CONSIGLIERI REGIONALI

"LIBERTA’ DI PAROLA"

Cari amici,
da ormai nove mesi attendo con fiducia una risposta, un sì o un no, ad una proposta avanzata a nome e per conto dell'Associazione Coscioni.
Con un minimo di buona volontà e sulla scia di delibere votate da altre Regioni italiane, ad iniziare dalla regione Lazio, potremmo dare a chi oggi non è più in grado di comunicare la possibilità di tornare a parlare sia pure attraverso la voce metallica dei cosiddetti "Comunicatori Simbolici". Ad essere investito per primo della questione fu l'ex assessore alla sanità Gennaro Straziuso, Consigliere regionale e stimato primario dell'Ospedale San Carlo di Potenza. Devo constatare con tristezza, che una volta decaduto dalla carica di Assessore, l'amico Straziuso ha abbandonato, oltre all'assessorato, anche il tiepido interesse manifestato a suo tempo sulla questione. All'inizio di Luglio sono tornato alla carica e ho sottoposto la questione all'Assessore Carlo Chiurazzi, a cui va dato atto di aver manifestato sicuro interesse. Ma, ahimè, a tutt’ oggi, forse complici le imminenti vacanze, non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. Pur essendo certo che l'assessore Chiurazzi farà l'impossibile per farci sapere se la Regione Basilicata può e vuole dare una risposta concreta al terribile handicap costituito dalla impossibilità di comunicare, dopo una attesa che dura ormai da nove mesi, se non dovessi ricevere una risposta in tempi ragionevolmente brevi, sarò costretto a valutare forme di lotta nonviolente che vi/ci aiutino a dialogare.

Consentitemi ancora una volta di ricordare, a me stesso e a tutti, le parole del Presidente dell'Associazione Coscioni, Luca Coscioni: "La Comunicazione è tutto. Se ci tolgono la parola, ci tolgono la vita". Il diritto alla parola, alla possibilità di esprimere i propri pensieri, i propri sentimenti è quotidianamente negato a chi ha la sventura di contrarre malattie fortemente invalidanti come ad esempio la sclerosi laterale amiotrofica.
"Libertà di Parola" è una iniziativa promossa dall’Associazione Coscioni, finalizzata a restituire il diritto di parola a tutti quei disabili che sono certo prigionieri della loro malattia, ma che vedono erigersi attorno alle loro vite autentici muri, costituiti dall’impossibilità di dotarsi di quegli strumenti che la moderna tecnologia potrebbe mettere a loro disposizione per poter comunicare. Credo che la condanna al silenzio, l’obbligo del silenzio, sia davvero un supplemento di pena che possiamo e dobbiamo sconfiggere. Il piccolo grande obiettivo di assicurare ai malati e ai disabili impossibilitati a comunicare gli strumenti necessari a rompere il loro forzato silenzio, sarebbe un grande "regalo" e una grande lezione di civiltà, in una società che troppo parla di handicap e barriere architettoniche e troppo poco fa per rimuovere ostacoli.

Ecco, non a caso l'iniziativa sottoposta alla vostra attenzione si chiama "LIBERTA' DI PAROLA" e in questa lettera troverete un intervento di Luca Coscioni tenutosi in occasione di una conferenza stampa con il Presidente della Regione Lazio e copia della delibera approvata dalla stessa Regione. Ora non potrete più dire io non sapevo, anche se molti di voi in questi nove mesi sono stati adeguatamente informati sui contenuti dell'iniziativa e sul non avanzamento delle cose. Confido nel fatto che ciascuno di voi, ad iniziare dall'Assessore Chiurazzi e dal Presidente Bubbico, saprà e vorrà dare una risposta. Faccio appello, inoltre, al Presidente del Consiglio regionale Vito De Filippo, affinché investa l’intero Consiglio della questione, magari con una seduta ad hoc. Attendo con fiducia e con me attendono quegli ammalati di SLA che attraverso i "Comunicatori Simbolici" potrebbero tornare a parlare e a far ascoltare la propria voce.

Maurizio Bolognetti
Segretario Radicali Lucani
Membro del Consiglio Generale dell’Ass. Coscioni



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