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Visita radicale al carcere di Vallo della Lucania: il 75% dei detenuti sottoscrive il quesito referendario
Radicali /Salerno: visita radicale al carcere di Vallo della Lucania: il 75% dei detenuti ( 32 su 43) sottoscrive il quesito per l’abrogazione della legge “contro” la fecondazione assistita e la libertà di cura e di ricerca scientifica.

Salerno, 6 settembre 2004

Dopo la doppia visita dei Radicali al carcere di Fuorni (22 e 30 Agosto), nuovo "tavolo" referendario all’interno delle mura di una casa circondariale, per dare la possibilità ai detenuti di sottoscrivere la richiesta referendaria relativa alla legge 40/2004, "contro" la fecondazione assistita e la libertà di cura e di ricerca scientifica.

Questa mattina, Lunedì 6 Settembre, dalle ore 10.00 alle ore 12.30, una delegazione composta da Michele Capano, del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, Gerardo Liguori, Consigliere presso il Comune di Vallo Della Lucania per lo SDI, Stefania Marino, Assessore al Comune di Laureana Cilento e membro del Comitato Referendario Provinciale, si è al carcere di Vallo Della Lucania.

Il Deputato Europeo della Lista Bonino Marco Cappato aveva già compiuto, nel Luglio del 2003, una visita ispettiva all’interno del carcere (istituto destinato specificamente alla custodia di accusati e condannati per reati attinenti alla sfera sessuale).

Michele Capano, del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, ha dichiarato: "32 detenuti su 43, dunque il 75% della popolazione carceraria di Vallo della Lucania, hanno sottoscritto la richiesta di referendum abrogativo.

Mi chiedo se quest’ennesima testimonianza di "presenza" civile non debba indurre a riflettere sull’esistenza di strutture come la casa circondariale di Vallo della Lucania. E’ davvero necessario che i detenuti condannati o accusati di reati come la violenza sessuale debbano essere "isolati" in lazzaretti per appestati, maledetti tra i maledetti? Necessario per chi? Per la loro sicurezza – come si afferma -, o non piuttosto per alimentare cacce alle streghe?

Negli ultimi anni – giova ricordarlo - hanno fatto la comparsa "leggi manifesto" tese ad introdurre, dentro e fuori il codice penale, fattispecie di reato (sempre di dubbia costituzionalità, particolarmente sotto il profilo del rispetto del principio di tassatività) incaricate di affrontare "l’ allarme pedofilia". C’è in Italia, da decenni, un "allarme sessuofobia" cui i Radicali, in solitudine splendida, tentano di porre riparo con battaglie politiche e culturali.

Mi rifiuto di credere che i detenuti italiani, i detenuti della nonviolenza e delle firme referendarie, non abbiano la maturità di accogliere come compagni di detenzione i recludi Vallo della Lucania ed altri analoghi Istituti. Ringrazio il dottor Dino Liguori, dello SDI, per la disponibilità sul fronte dell’autenticazione ed il lavoro da lui fatto a Vallo della Liucania per la raccolta delle firme. La sua attività professionale di cardiologo lo ha reso – lo abbiamo visto in queste settimane . particolarmente sensibile al tema dello sciagurato divieto dio sperimentazione sulle cellule staminali di derivazione embrionaria.

Senza il lavoro di Stefania Marino, già con noi a Fuorni, questa visita non sarebbe stata possibile: è una compagna di strada che i radicali salernitani hanno incontrato in questa battaglia referendaria, ma il suo interessamento alle "questioni carcerarie" ci dice che la nostra collaborazione andrà oltre il 30 Settembre".

Gerardo Liguori, Consigliere comunale di Vallo della Lucania per lo SDI, ha dichiarato: "Sono fiero di contribuire ad un impegno che, per me socialista, rappresenta la continuità delle battaglie per il divorzio e l’ aborto. Credo che una presenza come quella radicale, pressoché sconosciuta come struttura organizzata nelle nostre zone, possa e debba lentamente imporsi per condurre impegni come quello che ci ha visti in azione oggi ".

Stefania Marino, Assessore al Comune di Laureana Cilento e membro del Comitato Referendario Provinciale, ha dichiarato " Desidero, come ho già fatto in passato, rivolgere un appello agli amministratori locali di questa parte della Provincia di Salerno, affinché si facciano avanti per dare una mano nelle pochissime settimane che ci separano dalla fine di Settembre. La percentuale di firmatari nelle carceri ci dimostra come sia straordinario il consenso che questa proposta raccoglie se si ha il tempo ed il modo di spiegarla ai cittadini: è un’ azione capillare che soltanto Comune per Comune è possibile svolgere. Circa la nostra presenza presso la casa circondariale di Vallo della Lucania, occorre attrezzarsi – e mi auguro di riuscire a farlo in futuro – per visitare con continuità queste struttura. Occorrono "mura di vetro" per le carceri italiane: rendersi conto sempre di cosa accade e di perché accade: e’ un risultato che sarà utile per i detenuti ma, ne sono certa, anche per gli agenti ed i dirigenti delle strutture".



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