No, decisamente non ci siamo. Le dichiarazioni rese anche oggi (come ormai molte altre volte) dal Ministro Alemanno mi paiono politicamente povere e anche piuttosto sgradevoli.

Insomma, la tesi sarebbe questa. Primo: la CDL deve guardare alle "categorie" (e resta da capire se, per Alemanno, il futuro non si chiami per caso "Camera dei fasci e delle coroporazioni"). Secondo: con i radicali non si possono fare accordi. Terzo: però qualche loro voterello per le regionali farebbe comodo...

Ma dove siamo, al mercato del pesce? Mi pare che Alemanno sia lontanissimo dalla serietà mostrata, nel loro tentativo di dialogo, da Maurizio Gasparri e Sandro Bondi. Con loro si è ribadito il nostro interesse (come da dieci anni, e con tutti gli interlocutori) a realizzare "intese", "contratti politici" su temi precisi e obiettivi concreti. Ma abbiamo ribadito che, prima di ogni cosa, per poter iniziare a discutere, occorre che Silvio Berlusconi rimuova la "conventio ad excludendum" antiradicale che ha praticato e continua a praticare da anni. Compia uno-due-tre gesti concreti e consistenti, e poi si potrà iniziare a discutere.

Quanto alle dichiarazioni rese dal mio amico Francesco Storace sulla Melandri, i radicali, i "valori" e i "non valori", mi sorge un dubbio, che sorridendo sottopongo al Governatore. Qualche giorno fa, in risposta alla bandana di Berlusconi, aveva annunciato un suo piercing. Non vorrei che l'avesse fatto in qualche punto sbagliato e ora ne risentisse...