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Referendum, Basilicata: raggiunte di nuovo le 5000 sottoscrizioni

13 settembre 2004

• Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani

di Maurizio Bolognetti

E due!!! Raggiunto di nuovo l’obiettivo minimo delle 5000 sottoscrizioni in calce al quesito referendario promosso dall’Associazione Coscioni e da Radicali Italiani. Non ci avrei giurato, proprio no: la chiamata alle armi della curia regionale, con Monsignori e Don pronti a scomunicare i sottoscrittori e i sostenitori della campagna referendaria, dai pulpiti domenicali e a volte anche durante le innumerevoli processioni che hanno nutrito questa estate lucana; le "timidezze", volendo usare un eufemismo, di alcuni partiti della sinistra lucana, ad iniziare dalla corazzata diessina, per non dire di quella CGIL che quando c’è da riempire le piazze non esita a investire uomini e mezzi e che ad oggi si è limitata a diramare un paio di comunicati stampa.

Sbagliavo! In rapporto alle nostre forze e in rapporto alla popolazione, i sottoscrittori sono stati un fiume in piena fatto di uomini e donne lontani anni luce dal palazzo che ha prodotto una legge fondamentalista e oscurantista. Volendo partecipare al gioco delle "appartenenze", possiamo senz’altro dire che i cittadini-elettori, da sinistra a destra passando per il centro, hanno dato un sonoro ceffone a tutti coloro che già in queste ore, e ancora prima, stanno tramando per negare l’appuntamento referendario. Lor signori dovrebbero riflettere su se stessi e sui loro apparati, le loro burocrazie e su un sistema di potere che ha come unica finalità l’occupazione militare del territorio. Temo che non lo faranno.

Per la seconda volta dalla Lucania arriva un grande SI’ alla libertà della scienza e delle ricerca di poter esplorare percorsi in grado di regalare a milioni di uomini una speranza di vita; SI’ alla possibilità per chi ha problemi di sterilità a poter ricorrere alla fecondazione eterologa; No agli assurdi limiti imposti alla fecondazione omologa e ancora un SI’ alla libertà dei medici di poter scegliere in scienza e coscienza la terapia che ritengono più adeguata.

5000 firmatari, 5000 sì, una corsa lunga 5 mesi e fatta di tanti chilometri, che messi uno dietro l’altro sommano quasi un giro del mondo.

Una corsa referendaria, una maratona nutrita dalla partecipazione di tanti amministratori locali, quelli del "Fai da Te", quelli che hanno dato corpo "All’Albo degli Autenticatori" svolgendo un servizio civile presso le decine di tavoli allestiti in questi mesi.

Grazie davvero a tutti coloro che hanno detto "Io ci Sto", ma soprattutto grazie all’uomo simbolo di questa lotta libertaria e antifondamentalista, il Presidente dell’Associazione Coscioni, Luca Coscioni, gigante tra i tanti pigmei che frequentano il palcoscenico della politica.

Auguri davvero a tutti noi referendari, sperando che presto potremo brindare ad un successo frutto di una determinazione e di una capacità di lotta che anima la nave corsara radicale.

Quel che è certo, però, guardandosi un po’attorno e osservando il triste panorama offerto da questa politica e da certe gioiose macchine da guerra, è che il 30 settembre è solo la prima tappa di una lunga marcia e di una ancor più dura lotta per difendere il diritto di tutti noi a poter unire il Paese nello scontro-confronto referendario.



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