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Radicali /Salerno: raggiunta quota 10.000 firme
Successo senza precedenti nelle campagne referendarie a Salerno

Salerno, 13 settembre 2004

• Dichiarazione di Michele Capano, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani

Sono 10.000 le firme raccolte in Provincia di Salerno, dal 1 Luglio, in calce al quesito unico, totalmente abrogativo della 40/2004, "contro" la fecondazione assistita e la libertà di cura e di ricerca scientifica. Mentre continua lo sforzo radicale, anche sui cinque quesiti referendari, si impone un primo bilancio di un successo senza precedenti.

Nelle prime, oscure settimane di raccolta firme, in pieno blackout mediatico e nell’iniziale diffidenza ed incomprensione delle altre forze politiche, Salerno rivelò già una buona capacità di mobilitazione, essendo citata, su "Il Foglio" del 7 Maggio, tra le prime dieci città italiane per numero di sottoscrizioni raccolte. Il prestigio conquistato in città ed in Provincia dai militanti dell’Associazione Antonio Russo specie grazie alle iniziative sui temi della tossicodipendenza, dei diritti dei detenuti e delle donne ha dato lentamente i suoi frutti, e le interlocuzioni politiche conquistate nella partecipazione alle ultime elezioni amministrative hanno fornito una formidabile boccata d’ossigeno sul fronte delle autenticazioni.

Se Rifondazione Comunista ed i Socialisti Democratici Italiani (specie con la Federazione Giovanile Socialista) sono le uniche forze ad avere messo autenticamente in moto l’organizzazione del partito (pur tecnicamente e spesso "militantemente" supportata dai radicali), decine di amministratori locali, anzitutto di Forza Italia, hanno inteso raccogliere l’invito radicale alla mobilitazione.

La cavalcata referendaria, non ancora conclusa, ha conosciuto tappe significative nel carcere di Fuorni il 22 ed il 30 Agosto (oltre 200 sottoscrittori), nel carcere di Vallo della Lucania il 6 settembre (il 75% dei reclusi ha firmato), nei centri salernitani dove si pratica la fecondazione assistita.

Michele Capano, del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, ha dichiarato: "L’otto Luglio, nel Palazzo della Provincia, organizzammo con l’Associazione Amica Cicogna un Convegno nella sala giunta della Provincia di Salerno. Si intitolava: "Salute e maternità: tra i diritti, le leggi e i divieti". In quella sede l’Onorevole Vincenzo De Luca, deputato salernitano dei DS, già sindaco di Salerno per due mandati, indiscusso leader della politica in provincia di Salerno, manifestò i suoi entusiasmi referendari, utilizzando parole di sdegno per la legge 40 e garantendo un impegno concreto del suo partito. Per antico istinto radicale resistemmo alla tentazione di dire: "E’ fatta", e moltiplicammo anziché ridurre gli sforzi fino a quel momento prodotti.

Ad una manciata di giorni dalla fine della raccolta, basta una mano per misurare le centinaia di firme dovute all’impegno dei Ds, o meglio alla disobbedienza di qualche personalità dei DS supportata quasi sempre dall’impegno militante radicale.

A Luglio occorreva il deliberato formale della segreteria provinciale. Intervenuto il deliberato si era al mese di Agosto ed anche la valorosa sinistra ha diritto di andare in ferie. Finite le ferie occorre vederci chiaro perché i radicali si stanno prendendo "tutto il merito" sui giornali, ed invece occorre valorizzare l’apporto di tutti (?). Un copione che potrebbe interessare Mario Merola, ma che forse occorreva risparmiare ai temi della salute e della felicità delle donne e delle coppie, alla questione della libertà di cura e di ricerca scientifica, della speranza dei malati italiani.

Siamo ancora in tempo per un "ultimo atto" in controtendenza: è questo il messaggio che mandiamo a Vincenzo De Luca ed al giovane segretario provinciale dei DS: Alfredo D’Attorre".



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