Alla notizia che l’on. Trantino (presidente commissione Telekom Serbia) ha inviato ai presidenti delle Camere una lettera in cui preannuncia la prossima presentazione da parte della Casa delle Libertà di un disegno di legge per la ricostituzione della suddetta commissione, Giulio Manfredi (Comitato Nazionale Radicali Italiani) ha commentato:

"L’istituzione di una nuova commissione mi pare un’iniziativa opportuna se non doverosa; la commissione in scadenza non è riuscita ad ascoltare né gli esponenti del governo Prodi responsabili politicamente di quello sciagurato affaire né i dirigenti Telecom responsabili direttamente del closing dell’operazione; inoltre, sono ancora da espletare numerose rogatorie, tra cui quelle molto importanti in Serbia e Regno Unito. Da questo punto di vista, il grande miglioramento delle relazione politiche ed economiche con Serbia e Montenegro non potrà che giovare alla collaborazione italo-serba anche in questa vicenda.

Fin dal 1997, i radicali non hanno fatto sconti a nessuno su Telekom Serbia; non li facciamo ora neppure all’on. Trantino. Egli, nella sua lettera a Pera e Casini, omette ancora una volta di citare l’attuale Presidente della Repubblica; eppure, dopo che gli stessi inquirenti torinesi hanno sentito Ciampi su Telekom Serbia (lo scorso 13 luglio nella tenuta di Castelporziano), non dovrebbero esserci più remore per una sua audizione in Commissione parlamentare. L’on. Trantino non può poi cavarsela affermando di non aver presentato la relazione finale "per l’incompletezza degli elementi raccolti"; la presentazione del documento era dovuta per legge (L. 99/02, art. 2, comma 7), demandando poi al Parlamento e all’opinione pubblica la valutazione sul suo contenuto.

Nel mio piccolo, ho scritto anch’io ai Presidente delle Camere invitandoli ad intervenire affinché la relazione finale sia prodotta, seppur nei tempi supplementari; ne ho approfittato per inviare loro copia del mio libro sull’affaire Telekom Serbia.".