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III giornata della ricerca, Cappato: Confindustria non dà valore alla libertà di ricerca e ai referendum
Marco Cappato, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica", interviene sulla III Giornata della Ricerca, tenutasi oggi a Roma e organizzata da Confindustria.

Ecco di seguito degli estratti del suo intervento che sarà pubblicato domani su "Libero".

Roma, 16 settembre 2004

di Marco Cappato

"Con la "III Giornata della ricerca" Confindustria ha deciso di non considerare il colpo durissimo che il Parlamento italiano ha inferto alla ricerca scientifica con la legge 40 sulla fecondazione assistita. (…)

C’è davvero da chiedersi come possano le aziende - in particolare quelle del settore medico e biotecnologico – non lanciare un grido d’allarme per il fatto che da sette mesi nel nostro Paese è proibita l’analisi pre-impianto sull’embrione, è ostacolata la fecondazione assistita e, soprattutto, il Parlamento ha sbattuto la porta in faccia alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, dalla quale potrebbe dipendere il futuro della biomedicina nella cura di malattie diffusissime, dal cancro, all’infarto al diabete.

Al convegno di oggi sono chiamati come relatori sia Letizia Moratti che Guido Possa, cioè due delle tre persone (l’altro è Rocco Buttiglione) che più si sono spese per tenere bloccati per due anni i fondi dell’Unione europea destinati alla ricerca sugli embrioni. Come è possibile che Confindustria non abbia sentito l’utilità di invitare nessuno di coloro che stanno, a proprie spese, raccogliendo le firme sui referendum abrogativi della legge 40?

In questi casi, è bene non credere alle distrazioni, anche perché oltre un mese fa avevamo segnalato la disponibilità del Presidente di Radicali italiani Luca Coscioni, affetto da sclerosi laterale amiotrofica, a testimoniare l’urgenza della questione. Non è un caso che, con l’eccezione di casi più "unici" che isolati, ai Comitati promotori del referendum in corso non siano arrivati finanziamenti non solo da parte di Confindustria e associazioni collegate, ma nemmeno da imprenditori singoli interessati alla questione.

L’ostacolo non è formale: già in passato Confindustria prese posizione ufficiale a favore di un referendum ancor meno direttamente economico, quello sul sistema elettorale maggioritario. Le ragioni vere sono le stesse che hanno impedito un sostegno ai referendum radicali sulla liberalizzazione del mercato del lavoro e sulla riforma previdenziale: il mondo rappresentato da Confindustria preferisce troppo spesso, nel campo della ricerca come in quello del lavoro e dell’economia, giocare un ruolo di rappresentanza e di co-gestione di quanto dipende dallo Stato, piuttosto che rappresentare le esigenze e la forza del libero mercato.

Il Ministro della Sanità Sirchia, alla notizia dell’autorizzazione britannica agli esperimenti di clonazione terapeutica, si era stracciato le vesti contro la forza corruttrice del profitto sulla scienza, utilizzando così la peggiore tradizione anticapitalista del clerical-comunismo italiano per scagliarsi contro il Governo Blair e denigrare il mondo della scienza. Purtroppo oggi quel Ministro – lo stesso che ha dirottato 400.000 Euro all’ospedale che ha diretto per decenni al fine di fare esperimenti sul congelamento degli embrioni – rischia di averla vinta: mentre la raccolta firme è a rischio, anche per una certa imprenditoria italiana la libertà, più che non avere prezzo, pare non aver valore; o almeno non abbastanza da mettersi in causa."



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