Vicepremier prigioniero del richiamo della foresta proibizionista, illiberale, repressiva.
Si avvera la profezia di Pannella sul ritorno della linea Fanfani-Almirante: ma nel 1974, almeno, i clericali ottennero il 41% dei voti; stavolta finiranno sotto il 20%, battuti in primo luogo dai credenti italiani, che sanno distinguere tra le loro personali convinzioni e la necessaria laicità delle leggi dello Stato.
Leggendo dalle agenzie i resoconti dell'intervento di oggi di Gianfranco Fini, mi è venuto da chiedermi se siamo nel settembre del 2004 o del 1984... Il vicepremier sembra infatti prigioniero di un passato che non passa, di un richiamo della foresta proibizionista, illiberale, repressiva.
Ma come fa a difendere una legge sulla fecondazione che oltre il 70% degli elettori del centrodestra (e il 70% dei credenti!) ritiene da abrogare? Come fa a non vedere che la sua sciagurata legge sulla droga manderebbe in galera (o a San Patrignano) chiunque fosse trovato in possesso di sei-sette spinelli? Come fa a non comprendere che tutto ciò lo schiaccia su posizioni fondamentaliste, estremiste, degne di un Carlo Casini?
Temo che si stia avverando la profezia di Marco Pannella sul ritorno della linea Fanfani-Almirante. Con una differenza. Almeno, nel '74, i clericali, pur perdendo, ottennero il 41% dei voti; stavolta, arriveranno a mala pena al 20%...
E a sconfiggerli saranno proprio i cattolici italiani, che, come i sondaggi attestano unanimemente, sanno perfettamente distinguere tra le loro personali opinioni e la necessaria laicità delle leggi dello Stato.