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lun 13 mag. 2024
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Elezioni suppletive Camera: acrobazie per annullare la volontà popolare
“La soluzione per coprire i seggi vacanti alla Camera dei Deputati, la cui posizione si attribuisce ad ambienti di Forza Italia, non trova fondamento nel diritto positivo, e costituirebbe un inedito stravolgimento anticipato delle volontà popolare espressa col voto in altra consultazione a tre anni e mezzo di distanza dalle politiche, e, con essa, del carattere uninominale dei collegi in cui fra poco si terranno le elezioni suppletive.Sarebbe il trionfo della partitocrazia sulla volontà popolare, e sancirebbe l’inutilità del voto del prossimo autunno”.

Roma, 23 settembre 2004

• Dichiarazione di Marco Beltrandi, della Direzione di Radicali Italiani

“Si apprende da ambienti di Forza Italia che vi sarebbe l’intenzione di occupare i seggi vacanti alla Camera dei Deputati con gli eventuali candidati perdenti di FI alle elezioni suppletive (in collegi uninominali) che si terranno il prossimo autunno.

Ricordando che una grave iniziativa non violenta condotta da Marco Pannella fu all’origine della deliberazione della Camera dei Deputati in materia del 15 luglio 2002, deliberazione che pose fine formalmente all’ illegale mancata definizione del plenum della Camera durata un anno e mezzo, ci si chiede in virtù di quale principio di legalità si possa utilizzare questa soluzione in relazione ad elezioni che si svolgono ben tre anni e mezzo dopo in pochi collegi uninominali.

Questa proposta, oltre ad apparire del tutto infondata nel diritto positivo, forse costituirebbe il primo caso al mondo di elezione in collegio uninominale in cui anticipatamente si saprebbe che due candidati (il vincitore e il primo tra i perdenti) diverrebbero entrambi membri della Camera legislativa in barba alla volontà inequivocabilmente espressa dagli elettori, stravolgendo quindi anche il carattere uninominale del collegio stesso, tra l’altro in virtù di un voto espresso tre anni e mezzo prima.

Saremmo in presenza del capolavoro della partitocrazia italiana: gli elettori si esprimono chiamati alle urne, già sapendo che la loro volontà sarà nulla per decisione partitica anticipata; difficile immaginare metodo migliore per delegittimare il voto, il principio maggioritario e la democrazia, a dispetto di ogni norma di legge e di buon senso, e difficile immaginare un capitolo più grave (e più sfrontato) del “Caso Italia”.



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