Nei giorni scorsi si è conclusa in Irpinia la campagna referendaria per l’abrogazione della legge 40/04. Quasi cinquemila le firme raccolte dal Comitato provinciale costituito dal Partito Radicale, da Rifondazione Comunista, dai Socialisti Democratici Italiani, dal Nuovo PSI e dalla Chiesa Cristiana Libera di Avellino.

Un risultato al di là delle più rosee aspettative, al quale vanno aggiunte le firme (il dato non è al momento disponibile) raccolte dalla CGIL e dai DS che, contrariamente a quanto avvenuto in tutta Italia, ad Avellino non hanno partecipato al comitato unico e sono partiti molto in ritardo nella campagna.

Ma il dato più sorprendente viene dalla Prefettura di Avellino. Sono mille le firme raccolte nelle segreterie comunali che sono state inviate al Comitato Nazionale in via di Torre Argentina, a Roma, presso la sede dei Radicali.

E’ un dato assolutamente superiore alla media nazionale – afferma Bruno Gambardella, esponente del Partito Radicale e componente del coordinamento irpino. Province molto più popolose e tradizionalmente più sensibili alle battaglie referendarie hanno consegnato un numero di firme decisamente inferiore. Ancora una volta grazie agli avellinesi che hanno sostenuto una battaglia di libertà, di civiltà, di laicità. Importantissimo il contributo del nostro presidente, Adriano Lombardi: molte firme della provincia vengono da club di tifosi che hanno inteso sostenere la battaglia del loro “capitano coraggioso”.

Nel dettaglio qualche dato molto significativo. A Bagnoli Irpino: 285 firme; A Calitri: 190; A Pratola: 134; Ad Avellino: 120 firme.