La gioia per la notizia della liberazione delle nostre due concittadine è immensa, è immensa.
Devo confessare che, molte volte in questi giorni terribili, ho temuto e creduto che non si sarebbe arrivati a un simile momento di sorriso e di serenità . A loro, ai loro familiari a quanti hanno trepidato per tutto questo tempo va l’espressione del mio affetto solidale. Certo, resta lancinante il dolore per quanti hanno finora perduto la vita in Iraq, perché vittime di atti disumani e letteralmente bestiali; e questa angoscia permane per tutti quanti sono ancora nelle mani di rapitori e criminali di ogni sorta.
Ma, almeno oggi, è un giorno in cui la speranza si fa luce tra tanto buio. Nel nostro piccolo di radicali gli appuntamenti festosi che abbiamo convocato nei prossimi giorni, per celebrare un successo civile e referendario che sembra a portata di mano avranno una ragione di più per essere sereni, sorridenti.