Bisogna prevenire la “legge Fini”. Studiare un quesito sulla legislazione vigente (che sarebbe trasferibile sulla nuova in caso di sciagurata approvazione del ddl governativo), poi il Congresso di Radicali Italiani deciderà cosa fare.
Mi pare opportuno studiare da subito un quesito in materia di droghe, anche dopo la saggia e recente sentenza della Corte di Cassazione.
Bisogna praticare forse il “first strike”, e prevenire la legge Fini. Penso -cioè- ad un quesito da immaginare sulla legislazione che è vigente oggi, e che sia eventualmente “trasferibile” sulla legge Fini, qualora questa fosse sciaguratamente approvata nei prossimi mesi.
Ne ho parlato a lungo con il professor Guido Blumir, che ha idee che mi paiono assai interessanti. Credo che nelle prossime tre settimane dovremo preparare (ripeto: preparare) anche questa carta. Poi sarà il Congresso di Radicali italiani, a fine mese, a prendere una decisione.
Certo, dopo decenni di politiche proibizioniste, è l’ora di fare un bilancio, e di riconoscere che la “terapia” repressiva e proibizionista ha aggravato la “malattia”, producendo più droga, più morti, più mafia e più Aids. E se poi a questo si aggiungesse la norma predisposta dal vicepremier (carcere o comunità di recupero anche per chi sia in possesso di sette-otto spinelli!!!) saremmo alla follia.
Anche per questo, dobbiamo preparare questa risposta politica. Poi valuteremo tempi e modi per metterla in pratica.