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Vercelli, giunta regionale disinteressata a corretto funzionamento enti locali
L’assessore regionale Laratore ha “non risposto” a interpellanza radicale su modalita’ convocazione consiglio comunale di Vercelli.

Torino, 5 ottobre 2004

Questa mattina, in Consiglio Regionale, Giovanni Laratore  (Assessore regionale alle Autonomie Locali) ha risposto all’interpellanza presentata il 10 maggio scorso dal gruppo consiliare radicale sulla legittimità delle modalità di convocazione del Consiglio Comunale di Vercelli: a partire dal 19 dicembre 2001, tale Consiglio è stato convocato con un avviso simultaneo di doppia convocazione; la prima (fissata alle ore 8:00 antimeridiane di giorno feriale) è stata di norma disertata dal Sindaco e dai consiglieri comunali di maggioranza, in modo tale da essere invalidata per mancanza del numero legale; in seconda convocazione è stato invece fatto valere il Testo Unico sull’ordinamento degli enti locali del 1915, che permette di deliberare con la presenza di soli quattro consiglieri. Il Testo Unico del 2000 stabilisce che tale procedura si applica solamente fino all’adozione delle modifiche previste nel suddetto T.U.; la maggioranza che ha governato Vercelli fino alle elezioni del giugno scorso ha risolto brillantemente il problema non dotandosi di un nuovo Statuto Comunale conforme alle disposizioni del Testo Unico.

 

L’Assessore Laratore si è limitato a rispondere che “la Regione non ha più competenza in ordine al controllo di legittimità sugli atti adottati dal Comune” e a prospettare astrattamente due soluzioni: il ricorso al Difensore Civico regionale o, più efficace, l’intervento del Ministero dell’Interno che sancisca lo scioglimento del Consiglio comunale per gravi e persistenti violazioni di legge.

Laratore, in conclusione, ha dichiarato che “vista la recente tornata elettorale, il problema non possa che essere rimesso alle valutazioni della nuova Amministrazione comunale”.

 

Carmelo Palma (presidente gruppo consiliare radicale) ha dichiarato:

 

“E’ la terza volta che ci rivolgiamo a Laratore per chiedere un suo intervento rispetto a patenti violazioni dell’ordinamento delle autonomie locali. Rispetto alla mancata indizione di un referendum comunale sul cambio di comunità montana a Murazzano (Cn), gli consegnammo addirittura copia delle 120 firme autenticate necessarie e sufficienti per indire la consultazione; per tutta risposta, Laratore non mosse ciglio e permise che tale cambio di comunità avvenisse e che il referendum non si tenesse. Sulla scorta del “caso Murazzano”, chiedemmo all’Assessore di fare una ricerca sull’attuazione degli strumenti di democrazia diretta nei comuni piemontesi, previsti e imposti dalla normativa nazionale; Laratore ci rispose che tale ricerca sarebbe stata “un’indebita ingerenza”  nell’attività delle amministrazioni comunali.

Oggi recepiamo la sua ennesima non risposta sul caso di Vercelli, il cui Consiglio Comunale è stato convocato per quattro anni con modalità degne di un condominio, tartufescamente “appese” ad una interpretazione estensiva di una normativa vecchia di un secolo, e con un fondamento giuridicamente più che dubbio e istituzionalmente più che sconcio. E in tutto questo, nonostante le richieste degli interpellanti, l’amministrazione vercellese non è stata neppure disturbata da una “richiesta di chiarimenti” da parte della Regione.

Il problema, a tutta evidenza, non è l’Assessore. E’ la Giunta, nel suo complesso, a ritenere che l’assenza di una competenza diretta, di carattere giuridico, sul funzionamento degli enti locali giustifichi un assoluto e complice disinteresse istituzionale su ogni tipo di gestione “fai da te”.

E non ci resta che appellarci anche noi alla nuova amministrazione comunale di Vercelli, affinché ponga fine a una prassi che mortifica il ruolo dei consiglieri e umilia l’attività del Consiglio.”

 

 



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