Dalla prestigiacomo ad Amato, Dalla Chiesa alla "politica ufficiale". Tutti terrorizzati dalla decisione del popolo sovrano. Quanto a Fabrizio Cicchitto e ai suoi riferimenti alla pericolosità degli "scontri" (cioè del voto popolare...), il pensiero torna con malinconia al coraggio e alla linearità di Loris Fortuna.
Ci vorrebbe uno psicologo: il Palazzo sembra aver compreso, dopo il successo della raccolta di firme referendarie, che ora si profila quel che altrove è naturale (cioè la decisione del popolo sovrano), e che qui è invece vissuto come evento pericoloso e destabilizzante.
Così, è partita una valanga antipopolare: dalla Prestigiacomo a Giuliano Amato, dal Papa (e tutta la Conferenza episcopale) a quasi tutta la "politica ufficiale", ovunque cresce il panico.
La smettano, guardino i sondaggi, e rinuncino a trattare i loro elettori come minorenni da tutelare. I cittadini sono perfettamente in grado di prendere una decisione.
Piuttosto, si garantisca una campagna di informazione seria, corretta e completa. Per sei mesi, abbiano spazio le diverse posizioni in campo, si consenta agli elettori di ragionare, e poi li si lasci decidere.
Le più grandi conquiste civili, che hanno aiutato questo paese a divernire più libero, moderno e responsabile, sono avvenute così. Se possono, se lo ricordino.
Quanto infine a Fabrizio Cicchitto e ai suoi riferimenti alla pericolosità degli scontri (cioè, in ultima analisi, del voto popolare), il pensiero torna con malinconia al coraggio e alla linearità di Loris Fortuna.