Interverranno tra gli altri Umar Khanbiev, Ministro della Sanità del Governo ceceno in esilio. Numerosi i parlamentari italiani, incontri istituzionali nella giornata.
Si apriranno domani alle 16:30 a Roma i lavori del Congresso dell’Associazione radicale Diritto e Libertà , sorta attorno alla omonima rivista radicale.
Â
Significativa, tra le altre, la partecipazione del Ministro della Sanità del Governo ceceno in esilio, Umar Khanbiev, nonché di numerosi parlamentari italiani di diversi schieramenti politici, oltre che del Presidente e del Tesoriere del Partito radicale, Stanzani e Quinto.
Â
Il Ministro ceceno avrà anche nella giornata una serie di incontri politici e istituzionali con le autorità italiane.
Â
“È tanto significativa quanto certo delicata la presenza di Khanbiev al nostro Congresso – ha dichiarato Mariano Giustino, direttore di Diritto e Libertà – e soprattutto di sicuri interesse e importanza per conquistare e offrire la capacità politica di affrontare e fermare il massacro genocida in Cecenia, e la violenza, ogni violenza.”
Â
Prima dell’inizio dei lavori verrà proiettato per la prima volta in Italia:
Â
MASSACRO IN CECENIA: IL VIDEO CHE ACCUSA
Un’inchiesta di Mylène Sauloy
Â
La giornalista Mylène Sauloy ha recuperato diversi filmati impressionanti, realizzati da ufficiali russi durante un’operazione militare antiterrorista contro un villaggio ceceno a sud di Grozny.
Â
Un soldato filma i suoi compagni militari mentre circondano il villaggio di Komsolmskoe, dove si sono rifugiate centinaia di combattenti ceceni feriti.
Â
Davanti alla sua telecamera il villaggio viene raso al suolo; numerosi ribelli vengono arrestati.
Â
Riguardo a un secondo documento, emerso durante l’inchiesta, sembra del tutto evidente che numerosi ribelli siano morti dopo essere stati torturati. Questi film video, di una rara violenza, sono stati girati nel marzo del 2000. Per “90 minutes”, il programma di Canal + , Mylène Sauloy è ritornata in questo villaggio, ancora oggi in rovina, e ha ritrovato diversi combattenti e civili superstiti, filmati allora dai Russi.
Â
Adesso essi vivono nascosti in Cecenia o come rifugiati in Europa, e testimoniano della violenza della repressione delle forze russe in Cecenia.
Â