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Dichiarazione di Luca Coscioni, presidente di Radicali Italiani e dell’Associazione Coscioni per la libertà di ricerca scientifica

Roma, 11 ottobre 2004

Christopher Reeve, l’attore che al cinema ha dato vita a Superman, rimasto paralizzato dopo una brutta caduta da cavallo, è morto ieri a 52 anni. Voglio ricordare di lui “i poteri speciali” della forza della non disperazione e rassegnazione indossati per la battaglia per la libertà di ricerca scientifica e queste sue parole: “concentrandosi solo sulle cellule staminali provenienti da adulti gli scienziati potrebbero spendere magari cinque anni cercando di farle comportare come cellulare staminali embrionali e fallire. E avremmo perso del tempo prezioso e molte persone saranno morte nel frattempo”.

Così si esprimeva ed era fortissimo il suo desiderio di non accettare le limitazioni della malattia nel vivere la vita. Questo desiderio lo manifestava anche pubblicamente denunciando la predisposizione del Presidente Bush di bloccare, per principi religiosi, gli studi sulle cellule staminali embrionali. Reeve era anche impegnato, come noi radicali, contro la proposta di risoluzione presentata alle Nazioni unite per la messa al bando della tecnica di trasferimento nucleare delle cellule, la cosiddetta “clonazione terapeutica”.

Dunque un lungo, intenso e drammatico percorso di vita in cui la sua mente lucida ed il suo corpo tetraplegico, immobile hanno dato forza e voce ad una fondazione, per raccogliere fondi in favore della ricerca sulle lesioni al midollo spinale. Penso a quanti Christopher Reeve, in Italia, misconosciuti ed anonimi vivono il dolore e la sofferenza, la speranza negata dal proibizionismo scientifico, subiscono una legge dello Stato che vieta la ricerca sulle cellule staminali embrionalie una classe politica dirigente asservita e genuflessa alle gerarchie vaticane.



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