Non è voto anticattolico, ma voto antifondamentalista: esiste un'Italia e un'Europa che rispettano le scelta individuali e non tollerano che diventino imposizione per tutti.
Credo che si possa salutare il successo pieno dell'iniziativa lanciata da Marco Pannella.
Anche prescindendo (ma per un solo istante: perché per molto meno fu cacciata Edith Cresson e messa a soqquadro la Commissione Santer) dalle vicende che a molti paiono poco chiare relative al suo collaboratore Catone, la stessa candidatura di Rocco Buttijglione alle "libertà pubbliche" aveva i connotati di uno schiaffo alla libertà di scelta dei cittadini europei su questioni attinenti alla propria vita, alla propria salute, alla propria morale.
Mettere Buttiglione alle "libertà pubbliche" era come avere una volpe o una faina a "guardia" del pollaio: una provocazione che il Parlamento europeo ha respinto.
Resta da capire perché il Governo abbia inteso sacrificare agli equilibri tutti italioti (rapporti tra Berlusconi e Udc, e, all'interno dell'Udc, tra Follini e Buttiglione) la possibilità di confermare alla Commissione europea una figura come quella di Mario Monti, o di farvi tornare Emma Bonino, tra il 1994 e il 1999 -per unanime giudizio- miglior ministro d'Europa.
Quello di oggi non è un voto anticattolico, ma un voto antifondamentalista: esiste un'Italia e un'Europa che rispettano le scelte individuali di coscienza e confessionali, ma non accettano che queste si traducano in imposizione per tutti gli altri.
