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Capezzone a Commissione UE, a Berlusconi e a Buttiglione: sbagliare e' umano, ma perche' perseverare?
Quanto a Buttiglione, farebbe bene a rispondere anche alle altre accuse di Pannella: quelle sul ruolo del suo collaboratore Catone.

Roma, 12 ottobre 2004

• Dichiarazione di Daniele Capezzone, segretario di Radicali Italiani

Francamente, non capisco perché il Primo Ministro Berlusconi, forse mal consigliato, abbia scelto di reagire in modo così duro e sprezzante al pronunciamento liberale e antifondamentalista del Parlamento europeo.

Sbagliare è umano, ma non capisco perché si debba perseverare nello sbaglio, aggravandone le conseguenze.

Vale per Berlusconi, che potrebbe meglio riflettere sulla leggerezza con cui, per sistemare (o per credere di sistemare) grane partitocratriche interne, preferì Buttiglione a candidature autorevolissime, liquidando –ad esempio- l'ipotesi di confermare Monti o di inviare di nuovo a Bruxelles Emma Bonino, dopo lo splendido quinquennio 1994-1999.

Vale per la Commissione europea: Barroso è un politico serio e saggio, e dubito che vorrà mettere a repentaglio la vita della sua Commissione, offendendo il responso di ieri del Parlamento.

Vale, infine, per lo stesso Buttiglione, che farebbe bene a non vestire i panni improbabili della vittima, e -piuttosto- a rispondere anche alle altre accuse rivoltegli da Marco Pannella (oltre a quelle, cioè, relative alla sua impostazione fondamentalista): mi riferisco al ruolo giocato dal suo collaboratore Catone. Per molto meno, la Commissaria Cresson e la Commissione Santer si ritrovarono nell'occhio del ciclone: sarà bene che tutti, e anche Buttiglione, ne tengano conto.



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