Il Senatore e'(giustamente) assolto, ma -con il meccanismo della prescrizione- non si delegittima la procura. Cerchiobottismo e, insieme, assenza di certezza del diritto...
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La Cassazione ha assolto ai suoi compiti (cioè la verifica della correttezza formale, procedurale) dei passaggi processuali precedenti. E, a mio avviso, lo ha fatto bene, confermando la sentenza di Appello.
Bene, dunque, e auguri al Senatore a vita.
Resta però (tragicamente esemplificativa di quello che chiamiamo "caso Italia", di una assoluta assenza di certezza del diritto) l'ombra della prescrizione.
Morale: alla fine, il ciclo processuale si chiude (a mio avviso giustamente, ripeto) con l'assoluzione del Senatore a vita, ma lascia l'ombra della prescrizione. E, soprattutto, determina una situazione spiacevole e acrobatica, che evita la "delegittimazione" della procura. Un colpo al cerchio e uno alla botte, insomma: ma soprattutto un colpo (l'ennesimo) alla certezza del diritto e all'affidabilità del "sistema giustizia" e del "sistema Italia".