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Far imparare una lingua anche agli inglesi
Presentate oggi a Roma le 8 iniziative radicali per la democrazia linguistica europea.

21 ottobre 2004

Alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, oltre al Segretario dell'associazione radicale "Esperanto",  Giorgio Pagano, hanno partecipato: Riccardo Gualdo, linguista, coautore del libro "Inglese-italiano 1 a 1"; Filippo Soldi, regista, autore del "corto" "In Tram" sul tema dell'imposizione europea dell'inglese - cortometraggio trasmesso durante la Conferenza e già visionabile nel sito dell'associazione www.linguainternazionale.it -, Renato Corsetti, Presidente dell'Organizzazione mondiale esperantista con sede a Rotterdam.
Nella Conferenza sono state denunciate le gravi discriminazioni che subiscono in Europa i popoli non anglofoni rispetto agli inglesi e le imponenti risorse che dai cittadini non anglofoni vanno ai di Paesi madrelingua inglese.

Tra queste risorse ne sono state identificate di almeno 6 tipi:

si concede ai cittadini dei paesi anglofoni un mercato notevole in termini di materiale pedagogico, di corsi di lingua, di traduzione e interpretazione verso l'inglese, di competenza linguistica nella redazione e la revisione di testi, eccetera;
i madrelingua inglese non devono mai investire tempo o danaro per tradurre i messaggi che trasmettono o desiderano comprendere;
i madrelingua inglese non hanno un reale bisogno d'imparare altre lingue e ciò si traduce, per i paesi anglofoni, in un risparmio enorme, a cominciare dalle spese d'istruzione;
tutte le risorse finanziarie e temporali che non vengono dedicate all'apprendimento delle lingue straniere, possono essere investite nello sviluppo, nella ricerca e nell'insegnamento/apprendimento di altre discipline;
anche se i non-anglofoni compiono un considerevole sforzo per imparare l'inglese, non riescono mai, salvo eccezioni, ad avere un grado tale di padronanza che possa loro garantire l'uguaglianza di fronte ai madrelingua: a)  uguaglianza nella comprensione; b)  uguaglianza nei casi di presa di parola in un dibattito pubblico; c)   l'uguaglianza nelle negoziazioni e nei conflitti.
A ciò va aggiunta la discriminazione che già ora si è venuta a creare nelle assunzioni, tra cittadini europei anglofoni dalla nascita e non.Infatti sono sempre di più gli annunci economici che, a livello europeo, offrono lavoro con il requisito "English mother tongue" (di madre lingua inglese) o "English native speakers" (di lingua inglese dalla nascita). Con la conseguenza che cittadini europei pur con un'ottima conoscenza dell'inglese vengono discriminati e non possono essere assunti.
Ciò accade persino da parte di organismi europei finanziati in tutto o in parte dalla Commissione europea e/o imprese private che hanno rapporti di lavoro con la stessa.
Le otto iniziative presentate dall'associazione radicale riguarderanno sostanzialmente il mondo dell'istruzione e alle scuole e università italiane sono rivolte. Trattasi della promozione di:

1. assemblee studentesche, con titolo "Inglese da moda a dominio. A rischio democrazia e vita delle lingue" che avranno l'obiettivo di coinvolgere docenti  e studenti nelle problematiche discendenti dalla obbligatorietà dell'inglese nelle scuole.  E' previsto che all'inizio di tali assemblee venga proiettato il  cortometraggio "In tram" del regista Filippo Soldi che affronta il tema dell'imposizione europea dell'inglese:

2. far attivare nelle Università l'insegnamento di "Economia linguistica", oggi inesistente in tutti i Paesi dell'Unione e importanti per studiare e far prendere coscienza delle gravissime conseguenze economiche risultanti dal consolidamento del dominio anglofono sugli altri popoli europei.

3. far realizzare corsi di "Educazione alla mondialità e alla comunicazione interculturale paritarie" quale attività di educazione civica nell'ora di  attività alternativa all'insegnamento della Religione cattolica

4. coordinare scuole italiane partecipanti con altre scuole del mondo attraverso il Progetto e-Fundapax 2004 che l'associazione radicale "Esperanto" sta realizzando nel quadro nel quadro dell'iniziativa B@bel dell'UNESCO

5. nell'ambito delle ore extracurriculare far approvare e realizzare il progetto "Quale  intercultura? Esperienze e pratiche alternative attraverso l'uso della Lingua Internazionale*

La sesta e la settima iniziativa impegneranno direttamente il Ministero dell'Istruzione con la proposta di realizzazione di due progetti riguardanti una sperimentazione europea e la formazione degli insegnanti di Lingua Internazionale che, nell'intenzione dei proponenti, dovrebbe divenire materia curriculare  quale "lingua ausiliaria di ambito comunitario" e insegnata quale seconda lingua straniera.

L'ultima delle iniziative impegnerà ancora il MIUR con una proposta di Protocollo d'intesa per la democrazia linguistica.


 



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