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Lettere: clonazione e informazione

• da L'Opinione del 23 ottobre 2004, pag. 4

di Marco Cappato

Caro Folli, ti scrivo in relazione all'articolo di Edoardo Boncinelli sul dibattito all'Onu in materia di clonazione, trovo la conclusione del prof. Boncinelli davvero sconcertante. Si chiede — "da biologo" - Boncinelli: "Perché tante discussioni sulle cellule staminali umane, quando c'è ancora tanto, tantissimo da fare per raggiungere un'efficace utilizzazione delle cellule staminali dei roditori o di altri mammiferi da laboratorio? Ci sta a cuore la salute dei nostri figli se non addirittura la nostra, o preferiamo polemizzare e litigare?"

Ritiene davvero il Prof Boncineilli che le schiere di scienziati coinvolti in tutto il mondo nella ricerca sulle cellule staminali embrionali non siano altro che degli amanti della polemica? Mercoledì scorso ero alle Nazioni Unite di New York per presentare l'Appello del Partito Radicale Transnazionale e dell'Associazione Luca Coscioni contro la messa al bando del "trasferimento nucleare" (donazione terapeutica), già sottoscritto da 19 Premi Nobel, decine di rappresentanti di Accademie delle Scienze e, tra gli altri, l'ex Commissario europeo alla ricerca Philippe Busquin. Alla conferenza di New York, oltre all'ultimo messaggio di Christopher Reeve, sono intervenute le più importanti associazioni di malati americane e il prof. Woo Suk Hwang, il primo ad aver realizzato con successo un esperimento di trasferimento nucleare. Trattare, non dico i Radicali, ma i premi Nobel, gli scienziati, l'ex Commissario, e tanti, tantissimi malati come fossero polemici attaccabrighe non mi pare faccia onore alla consolidata fama di biologo e di divulgatore del prof. Boncinelli.

Caro Ferrara, scrivo anche a te. Se anche la "libertà senza contenuto" fosse la dimensione di tanti "travisamenti" delle nostre vite, farcela riempire da certe leggi non mi pare una buona idea, a maggior ragione se si considerano — come Lei usa fare — queste leggi che parlano di corpi, di spermatozoi e di dolore, un "dettaglio". Ribaltare la questione - accusando chi vuole evitare uno specifico dolore, chi vuole sperare di uscire da una malattia, o persino chi vuole far nascere un figlio sano - di essere un accampatore di diritti è poi operazione davvero troppo spericolata. In questo modo Buttiglione diventa un perseguitato, magari insieme a Ratzinger, Vespa e via ribaltando, onnipresenti a reti unificate (almeno per Almodòvar ci devo andare, al cinema) e guai a chi volesse "voltare la faccia" o cambiare canale. Che il talassemico di Vespa fosse prescelto non perché felice di vivere ma perché uno dei rarissimi talassemicì favorevoli alla legge-dettaglio, e lo stesso per il centro di fecondazione prescelto e per gli scienziati prescelti, fa parte dei problemi dell'informazione -dettaglio? Per far crescere i travisamenti ci sono terreni più fertili della libertà senza contenuto. Lo Stato Etico, oltre allo Stato Pacifista, è uno di questi. Ricordiamoci della Seconda guerra mondiale, e anche di come ci siamo arrivati. Altrimenti la parola passa alla profezia che si autoavvera: per scampare al nulla dell'attaccamento alla vita ci sottomettiamo tutti a Dio, nella nostra versione da "otto per mille" e da mercanti del tempio, che contrapponiamo quella dell’"Islam combattente" più feroce e altrettanto imbro -gliona. Lei ci presenta due sconfitte, e poi chiede "chi vincera?". Io preferisco, da radicale, giocare un'altra partita, e non sono nemmeno disposto a chiamarla "guerra".


NOTE


Marco Cappato è segretario dell'Associazione Luca Coscioni.


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