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La polemica all'Europarlamento

• da Il Giornale del 11 dicembre 2004, pag. 14

La questione dell'ingresso turco nell'Unione Europea non divide in Italia solo il centrodestra (la Lega è contraria), ma anche il centrosinistra: la radicale Emma Bonino ha denunciato alcuni eurodeputati della Margherita che, in contrasto con la linea di altri esponenti del loro schieramento, hanno sottoscritto tre emendamenti molto critici nei confronti del via alla nuova, e forse conclusiva, tornata di negoziati per l'adesione di Ankara alla Ue. Gli emendamenti chiedono al governo islamico di Erdogan di accogliere alcune condizioni quali prerequisito per l’inizio delle trattative, e cioè il riconoscimento del genocidio armeno e la disponibilità ad accettare eventualmente un'adesione non a pieno titolo nell' Unione Europea, accontentandosi di un “partenariato speciale”. La Bonino, ex commissario europeo, parlando ieri a Radio radicale, ha aspramente criticato i tre emendamenti, presentati dai colleghi francesi del Partito democratico europeo e firmati da Vittorio Prodi, Enrico Letta, Alfonso Andria, Patrizia Toia e Paolo Costa.
“Non so se questo sia il risultato dell’incontro tra François Bayrou e Francesco Rutelli, che ha portato alla nascita del Partito Democratico Europeo, ma di fatto la Margherita e la Lega si esprimono con gli stessi emendamenti”, ha detto nella sua denuncia l’europarlamentare radicale.
Alla protesta di Bonino si sono aggiunte quelle di Nicola Zingaretti, presidente della delegazione italiana del Pse a Strasburgo e di Pasqualina Napoletano, vicepresidente del gruppo eurosocialista e responsabile Esteri. Sia Zingaretti che la Napoletano auspicano “la convergenza di tutte le forze del Parlamento europeo che in Italia si riconoscono nel progetto di Romano Prodi, cioè la piena adesione della Turchia”. I due europarlamentari hanno anche sostenuto la convinzione della necessità che il negoziato aperto vada avanti senza ulteriori rinvii, affinché “questo atto politico serva a incoraggiare i già notevoli progressi compiuti dalle istituzioni e dalla società turca nel rispettare i criteri per l’adesione”.
Lapo Pistelli, capo della delegazione della Margherita al Parlamento europeo, ha risposto alle critiche spiegando che “alcuni deputati della Margherita hanno semplicemente consentito che fosse riproposto all'attenzione dell'aula un emendamento dei colleghi francesi che lascia aperto l'esito del possibile negoziato.
Ovviamente le firme non impegnano né il gruppo né il partito la cui posizione è chiara ed è stata ribadita anche alla Camera, ma permettono soltanto all'aula di Strasburgo di discutere una questione di grande rilievo”. Alle critiche della Bonino ha risposto anche la Toia: ha detto che la sua adesione agli emendamenti è frutto di una convinzione personale. “Ritengo che un eventuale ingresso della Turchia nell’Ue diluisca l’Europa come unione politica ed è per questo che vedo positivamente la soluzione della partnership privilegiata”.
Il centrosinistra si trova in una situazione imbarazzante con la discordanza dì opinioni sul caso Turchia e la prossima settimana si “testerà” il suo grado di compattezza quando, a Strasburgo, il Parlamento europeo sarà chiamato ad esprimersi sull'apertura dei negoziati con Ankara.



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