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La visita di Violante a Potenza

• da L'Opinione del 10 dicembre 2004

di Maurizio Bolognetti

L’onorevole Violante ci consenta di dissentire da alcune sue affermazioni. “Avere fiducia nella magistratura quanto nella politica”, afferma Luciano Violante. Ma come si fa ad avere fiducia in chi commina una raffica di arresti gratuiti? La fiducia che possiamo nutrire in questo momento è spendibile nei confronti dei magistrati del Riesame, della stragrande maggioranza dei magistrati italiani che evitano il protagonismo che caratterizza una piccola minoranza, ma certo non possiamo accordare fiducia a chi ha con leggerezza infangato la reputazione di decine di persone, con la complicità di una stampa nazionale (certo non quella lucana), che dopo aver sparato titoli in prima pagina ha dedicato spazio zero alla seconda puntata.

 

Per quanto ne sappiamo, la cultura politica dell’On. Violante è cultura giustizialista, il suo passato lo dimostra ampiamente. Ma con ogni probabilità, vista la trasversalità dell’inchiesta, l’On. Violante ha preferito vestire i panni della “prudenza”. Non è un caso che non abbia speso una parola sulla questione della separazione delle carriere, sul famigerato e inaccettabile “doppio binario”, sulla proposta di abolizione del tribunale del Riesame, sulla responsabilità civile dei magistrati.

 

L’On. Violante avrebbe potuto convenientemente commentare le 38 ordinanze di scarcerazione, non lo ha fatto e ne comprendiamo fin troppo bene il motivo. Usare due pesi e due misure e dedicarsi al perfezionamento del cerchiobottismo, è arte che sicuramente appartiene a Violante. Lo so che quanto sto per affermare può apparire pura dietrologia, ma sarei stato curioso di verificare la posizione di Violante se nell’inchiesta fossero stati coinvolti solo esponenti della Cdl; credo e temo che le parole di Violante sarebbero state altre.

 

All’On. Violante, e non solo a lui, vorrei ricordare alcune parole di Mauro Mellini, avvocato e deputato radicale: “Si dirà che l’“emergenza” della mafia, della camorra, della criminalità organizzata ancora continua. Ma si può rispondere che il delitto rappresenta sempre una ‘emergenza’ per la società ed una società civile e democratica, una società che voglia veramente assicurare tranquillità ai suoi cittadini, voglia difenderne i diritti, i beni, la vita, deve abituarsi a farlo con una giustizia giusta, amministrata in base a prove certe, attraverso indagini intelligenti e pazienti, con procedimenti che non rappresentino, per la loro approssimazione, un pericolo per gli innocenti forse più che per gli stessi colpevoli”.

 

Certo, il sottoscritto milita in un partito che ha fatto della “Giustizia giusta” e di serie riforme dell’ordinamento giudiziario una bandiera: il partito del “Caso Tortora” e del processo “7 aprile”, il partito che vuole abolire la barbarie del 41bis; il partito che, come dice Mauro Mellini, ha denunciato “di fronte all’Europa l’assurdità dei maxiprocessi, del pentitismo, dell’abuso della carcerazione preventiva”. L’On. Violante appartiene a un’altra storia, si vede e si sente, non ce ne voglia se abbiamo voluto sottolinearlo. 

 

Segretario Radicali Lucani

Membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani

 



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