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"Torna l'Italia di Fanfani. Così il diritto è una caricatura"
Pannella: "Oggi possiamo dichiarare in modo ufficiale decaduta la Costituzione reale"

• da La Repubblica del 6 gennaio 2005, pag. 11

di Giovanna Casadio

ROMA - "Prevale in questo momento in Italia una linea che noi radicali abbiamo cercato di scongiurare da decenni: la linea Fanfa ni-Almirante. Ma detto ciò, l'opposizione è subalterna, direi antropologicamente subalterna". Marco Pannella, il leader storico dei radicali, è a Bruxelles nell'ufficio di eurodeputato. Da Roma, in mattinata ieri, i "suoi" gli hanno comunicato quanto è accaduto: il governo Berlusconi si è costituito in giudizio davanti alla Corte Costituzionale contro i referendum sulla procreazione assistita.

Onorevole Pannella, con il governo Berlusconi torna quindi indietro l'orologio della politica italiana, ai tempi della guerra santa dei governi democristiani contro il divorzio e l'aborto?

"Io direi che non è una marcia indietro perché bisognerebbe che ci fosse un motore che funziona per ingranare la retromarcia. In Italia non c'è più un motore in termini di vita reale della legalità e della vita istituzionale del nostro paese. Possiamo dichiarare in modo ufficiale decaduta la Costituzione reale e formale. Le istituzioni italiane sempre di più vivono al di fuori della prescrizione della Costituzione scritta".

Prevale nel governo della Casa delle libertà la componente più integralista e cattolica?

"È quella che dicevo la linea Fanfani-Almirante, ma l'opposizione è subalterna. Nel senso che dello stato di diritto, della laicità, della democraticità e delle riforme necessarie, questa opposizione non se ne è fatta interprete".

Ma nella battaglia contro la legge sulla fecondazione assistita e per i referendum -di cui voi siete stati testa d'ariete- è la sinistra che vi siete trovati accanto, o no?

"Se questa opposizione avesse una strategia e un valore laici, non saremmo nemmeno arrivati all'approvazione della legge sulla procreazione assistita senza che quasi l'Italia se ne accorgesse. Senza la mobilitazione del movimento radicale e della "Associa zione Luca Coscioni" i referendum non sarebbero stati convocati. Come nel 1974 l'opposizione si è convertita all’ultimo minuto a sostenere le lotte per i diritti civili dei radicali".

Ora lei, onorevole Pannella, si aspetta una rivolta almeno dei laici della Cdl contro la legge sulla provetta?

"Non ci aspettiamo nulla, operiamo e speriamo di costringere come nel 1974 il mondo laico a sostenere le battaglie a difesa della laicità e perciò anche a difesa della libertà religiosa".

Rutelli, leader della Margberita, un ex radicale, si è espresso a favore della legge; ha invitato a evitare l'ennesimo scontro nel paese tra laici e cattolici.

"Non ci sono exradicali, ma radicali in servizio. Rutelli del resto si e assunto una responsabilità ufficiale, ma ci sono stati leader del centrosinistra in astratto su posizioni diverse che si sono mossi solo alla fine. Eccetto Di Pietro. Nel comitato del Pr convocato per venerdì abbiamo deciso di invitare esponenti della politica, i leader sindacali, il presidente di Confindustria, Montezemolo".

Lanciate una mobilitazione?

"Sono necessarie scelte istituzionali oltre che politiche se non vogliamo vedere precipitare la realtà del nostro paese al di sotto della soglia di sicurezza costituzionale e democratica. Il diritto e la democrazia sono arrivati a costituire una caricatura, purtroppo".

Questi suoi giudizi come sono da intendersi politicamente: lei si schiera così contro Berlusconi e le offerte di alleanza che vi ha rivolto?

"Non abbiamo ricevuto nessuna offerta da Berlusconi, questa è una menzogna che circola da anni. Berlusconi ha detto che Alessandra Mussolini, Emma Bonino e Clemente Mastella gli interessano. Già la forma non e seria mentre c'è una grande urgenza di serietà. Però se dal centrodestra arrivano queste quantomeno inadeguate proposte di Berlusconi, dal centrosinistra non ho mai registrato neppure sul bollettino di una sperduta sezione un interesse a segmenti di collaborazione con il mondo radicale e la nostra strategia politica. Amato è venuto alla nostra Convenzione, ma non abbiamo mai più ricevuto telefonate, cenni".

Non varrebbe la pena tentare un "ponte" tra laici e cattolici sulla fecondazione assistita attraverso le proposte di modifica presentate in Parlamento, anche da Amato?

"Se nel 1974 avessimo perso tempo a discutere le proposte contro il referendum sul divorzio, non avremmo ottenuto quel che abbiamo ottenuto e ci sarebbe un paese meno civile ancora, anche se questo sembrerebbe oggi Impossibile".



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