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Prima la legalità ripristinata e poi l'accordo con noi
Il segretario dei Radicali italiani Daniele Capezzone spiega i termini dell'offerta di Pannella.

• da L'Opinione del 11 gennaio 2005, pag. 10

di Dimitri Buffa

Certo c'è il rischio di brogli alla Ucraina, ma parlo della prima tornata e del primo turno di quelle elezioni, oggi in Italia per le prossime elezioni regionali e noi Radicali italiani esigiamo da entrambi gli schieramenti una parola chiara e definitiva su questo scandalo delle firme false e poi sanate.. chiunque voglia un accordo con noi deve partire da lì, dal ripristino di una legalità che in Italia è stata a lungo calpestata, anche dalle istituzioni più alte che quotidianamente ne vivono al di fuori.." Daniele Capezzone, segretario dei radicali italiani da l'interpretazione autentica delle aperture a entrambi i poli fatte sabato da Pannella durante il primo comitato nazionale del 2005 all'Ergife e domenica ribadite nella consueta conversazione con il direttore di Radio radicale Massimo Bordin. "Il ripristino della legalità-spiega Capezzone a L'opinione- diventa poi propedeutico a porsi il caso Italia, cioè un paese dove i Radicali, ma soprattutto le loro tematiche e le loro idee politiche, sono da anni scomparse dai mass media televisivi, pubblici e privati. E quando sono gli altri politici a muoverle, istituzioni comprese, vengono silenziati anche loro.

 

Segretario Capezzone, cosa chiede esattamente Pannella al governo o all'opposizione?

Evitare che si realizzino alle regionali gli stessi clamorosi brogli che si sono realizzati la volta scorsa. Perchè questa sciagurata ipotesi non abbia a realizzarsi occorre che qualcuno batta un colpo. In primis la maggioranza, poi l'opposizione. Questo chiede preventivamente Pannella. E chi si mostrerà sensibile all'argomento parte in pole position per l'accordo con noi...

 

Che vorreste in concreto?

Un cambio dell'attuale normativa, una chiarificazione sulla raccolta delle firme e l'accoglimento di un suggerimento che può diventare anche una proposta: le liste si depositino prima e poi si raccolgano le firme, così avremmo candidature certe e riconoscibili e non calate dall'alto con i suddetti brogli accertati nella raccolta delle firme e inopinatamente sanati da una vergognosa leggina...

 

Possibile che questa cosa per voi sia così importante?

E' addirittura vitale, perché la mancanza di legalità che si riscontra nelle elezioni italiane sta diventando analoga a quella accertata nelle urne ucraine al primo turno della prima tornata, poi annullata dalla loro corte suprema. E questa mancanza di legalità non è che un aspetto del caso Italia, cioè un paese europeo dove le istituzioni escono dall' alveo costituzionale e fanno politica come pare meglio loro opportuno. E la stessa conventio ad excludendum dei radicali dai posti chiave del paese così come dall'informazione per le loro tematiche, che, qualora abbracciate da altri esponenti politici anche istituzionali comporta un cancellamento di questi ultimi a propria volta da ogni tv pubblica o privata, è connessa a questa legalità ignorata e calpestata.

 

Discorso che vale anche per il referendum?

Quello è un discorso a parte. Certo oggi sono passato alla Consulta e nessuno dei comitati promotori dei referendum insieme a noi era presente. E questo è grave. Per il lato informativo non posso non notare che il Parlamento si fa mettere all'angolo dalla Rai che a quasi due settimane da un documento votato all'unanimità in commissione vigilanza ancora deve fare la prima trasmissione riparatrice sull' argomento.



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