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Con i soldi donati due nuovi ospedali nello Sri Lanka

• da Corriere della Sera del 11 gennaio 2005, pag. 13

di Costantino Mascau


COLOMBO (Sri Lanka) —Erano celebri per le spiagge bianche, il mare turchese, il surf alla grande, Trincomalee e Unawatuna. La prima sulla costa orientale, la seconda sulla punta meridionale a 130 chilometri da Colombo. Il 26 dicembre sono diventate cimiteri galleggianti sotto il cielo dei tropici. Qui, ora, saranno investiti i 42 milioni di euro raccolti nella sottoscrizione privata da gestori della telefonia, Rai, Mediaset e Corriere della Sera. Per costruire due ospedali e forse anche 3500 barche di pescatori. Lo ha annunciato ieri a Roma Emma Bonino, coordinatrice del Comitato dei 5 garanti che si occuperà di seguire il cammino di questo fondo speciale affidato al Dipartimento della Protezione civile. L’annuncio è stato fatto ieri proprio mentre visitavamo Trincomalee, o, più precisamente, il punto in cui sorgerà uno dei due ospedali (da 100 letti) italiani: la piccola e sovrappopolata isola-foresta di KinniYai (80 mila abitanti) che galleggia tra fango e detriti nella baia di Koddiyar, uno dei porti naturali più importanti dell'Oceano Indiano.


Una zona strategica, dove Tamil e governativi si sono scontrati negli anni 90 e dove ancora oggi si fronteggiano. L'onda killer la ha sommersa. Ha ucciso 980 persone, sradicato quasi tutte le case e gli alberi, spazzato via l'unica strada. I senza tetto sono 35 mila, dei quali 26 mila ospitati da parenti. Gli altri hanno trovato rifugio nelle 200 tende allestite in 4 campi dai «bomberos» spagnoli (i pompieri) e dalla Protezione civile italiana. Undici alpini di Latina, Roma e Teramo, guidati da Nicola Corradetti, insegnano al ragazzi locali come innalzare le tende, tre medici liguri, Luca Beringhelli, Carlo Amoretti, Cristiano Pozzi, assistono centinaia di persone: l'ospedale costruito nel 1996 è stato sventrato. «Qui ne edificheremouno nuovo — assicura RobertoForma, della protezione Civile- grazie alla generosità italiana. Il secondo ospedale sorgerà a sud, a Matara, vicino a Unawatuna, dove dal 30 dicembre opera un altro «Posto medico avanzato», con 200-250 pazienti al giorno trattati da 4 medici e 4 infermieri italiani. «E' stato il primo punto in cui siamo giunti ricorda il capo missione della Protezione civile, Marco Agnoloni —. E abbiamo scoperto che la struttura ospedaliera, dove sono stati accatastati centinaia di cadaveri, non reggeva. Da qui l'idea di una collaborazione con le autorità per adeguare il vecchio ospedale». Complessivamente — ha ricordato la Bonino ieri a Roma — il «programma del cuore» interesserà circa 300 mila persone. «Chi gestirà i soldi degli Sms?», si chiedeva, il 30 dicembre, l'organizzazione ActionAid International. Una risposta ora è arrivata: «E' stata istituita una commissione di controllo su come la somma verrà impiegata — ha assicurato la Bonino —. Commissione ben diversa da quella contabile istituzionale della Corte dei Conti».


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