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lun 13 mag. 2024
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Domani, a Pisa, udienza preliminare per Rita Bernardini, Vittoria Bolettieri e Marco Cecchi
Chiusura del centro sperimentale di assistenza ai tossicodipendenti dell'AziendaOspedaliera Universitaria Pisana. Marco Cecchi, associazione radicale LiberaPisa:"Perchè questo arretramento in Toscana nella ricerca e nei servizi per itossicodipendenti?"

12 gennaio 2005

Si svolgerà giovedì 13 gennaio alle ore 10 presso il tribunale di Pisa l'udienza
preliminare per i radicali Rita Bernardini, Marco Cecchi e Vittoria Bolettieri
per la disobbedienza civile del 16 maggio 2003 in Piazza della pera. Conferenza
stampa alle ore 12 di fronte al Tribunale.

Alla fine di dicembre è stato chiuso a Pisa il centro sperimentale di assistenza
ai tossicodipendenti dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. L'equipe
di Psichiatria Universitaria 1 guidata dal professo Icro Maremmani seguiva
un'ottantina di pazienti raccogliendo al tempo stesso dati utili per un
lavoro di ricerca assai apprezzato in Italia e all'estero. Dopo la chiusura
del centro molti pazienti hanno rifiutato di rivolgersi ai propri SERT di
appartenenza.

Marco Cecchi, presidente dell'associazione radicale LiberaPisa dichiara:
"Se a livello nazionale il governo conduce nei confronti delle politiche
di riduzione del danno una battaglia ideologica di logoramento e annuncia
di voler ulteriormente inasprire il regime proibizionista in materia di
lotta all'uso di droga, la risposta delle istituzioni toscane appare quantomeno
affetta da strabismo. A dicembre mentre a Firenze in Consiglio regionale
esponenti della maggioranza inserivano nel dibattito politico temi di frontiera
come quello delle narcosalas, a Pisa l'Azienda Ospedaliera Universitaria,
in modo molto più silenzioso ma concreto, chiudeva il suo centro di ricerca
e di assistenza per tossicodipendenti. Non è dato capire dalle risposte
evasive dei dirigenti dell'AOUP il perché di un simile disimpegno che va
a restringere, anziché aumentare, il ventaglio di possibilità di cura offerte
sul territorio e priva l'Università di un centro che ha prodotto ricerche
e studi scientifici apprezzati a livello nazionale ed internazionale. E'
nostra intenzione tenere alta l'attenzione su questo caso anzitutto per
trovare soluzioni concrete ai disagi causati ai pazienti che hanno scelto
l'"esodo" presso le strutture del SIMS (Studio intervento malattie sociali)
di Pietrasanta (LU) e per capire se la decisione di "arretrare" nella ricerca
e nei servizi ai tossicodipendenti a Pisa vuol essere un primo segnale di
sostanziale adeguamento della Toscana alle politiche proibizioniste del
governo nazionale."


NOTE


Per ulteriori informazioni: Marco Cecchi cell. 3474032652 www.liberapisa.itwww.radicali.it


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