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L'apertura di Pannella non deve andare sprecata

• da Il Giornale del 14 gennaio 2005, pag. 5

di Benedetto Della Vedova

La proposta che Marco Pannella ha fatto a Silvio Berlusconi e alla Casa delle libertà durante il Comitato nazionale di Radicali italiani ha la forza della chiarezza e perfino della semplicità. Ed è stata ribadita mercoledì in una dichiarazione: "Scongiurare il peggio, l'aggravarsi della condizione fuorilegge delle istituzioni e consentire a tutti i cittadini di scegliere politicamente (e non solo moralmente e a titolo di testimonianza) il voto radicale nell'ambito detto bipolare". La mozione approvata dal Comitato, individua come terreno di confronto con la Cdl quello della ricerca di soluzioni che garantiscano la legalità del procedimento elettorale al la Regionali (compresa la fase di raccolta delle firme) per prefigurare, a partire da ciò, un'intesa politico-elettorale che potrebbe riguardare contestualmente sia la ravvicinata scadenza regionale che quella politica nazionale del 2006. Un'intesa politica, quindi, che immediatamente - ma successivamente si potrà riflettere nel sostegno radicale ai candidati governatori della Cdl nelle singole regioni. Sta ora alla Cd] rispondere e corrispondere alla proposta radicale nella sua puntualità, aprendo su ciò un dialogo dai tempi necessariamente serrati. Da questo punto di vista, le parole di Silvio Berlusconi sugli accordi regionali individuano un punto di arrivo, non di partenza, dell'accordo con i Radicali. Certo, la nostra proposta può giungere a questo punto inaspettata per molti, ma sarebbe oggi inutile attardarsi nell'analisi del "perchè ora?" o nelle valutazioni sul passato. E’ il tempo di ragionare sui progetti possibili che scaturiscano da un’intesa tra Cdl e Radicali. Come ha scritto un paio di giorni fa, proprio su queste colonne, il Coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi: "Cogliere gli spunti che possano portare il mondo radicale ad arricchire la proposta politica della Casa delle libertà e diventare, insieme a noi, protagonisti del cambiamento e del rinnovamento del Paese". E proprio Sandro Bondi, mentre coglie l'opportunità di un confronto immediato, non nasconde le diversità che vi sono, e presumibilmente rimarranno, tra la Cdl e i Radicali, in termini di analisi e di obiettivi politici. Il che facilita, anzichè
complicare, l'apertura di dialogo che dovrebbe vedere, a mio avviso, al più presto direttamente coinvolti Silvio Berlusconi e Marco Pannella.


Ma torniamo al punto. La proposta radicale ha il pregio ulteriore di toccare una questione che, per quanto rappresenti nel contesto italiano un nervo scoperto, dovrebbe apparire pacifica anche per l'opposizione: assicurare la certezza del diritto a partire dal fondamento della pratica democratica, le elezioni. Per questo, anche chi, dentro i Radicali, da tempo crede nella possibilità a più riprese ribadita dallo stesso Presidente Berlusconi di un'intesa con la Cdl nell'ambito di questo sistema politico elettorale, ritiene che la proposta di Marco Pannella - che può sorprendere, forse, ma non lasciare indifferenti nè alimentare autolesionistiche diffidenze non possa andare sprecata. Le impuntature o le ostilità di alcune componenti o ambiti della coalizione sono scontare: sta a chi ne esercita la leadership far prevalere la ragionevolezza. E anche, ovviamente, l’interesse contingente della coalizione stessa. A partire dalle elezioni regionali, intatti, l’apporto del consenso radicale potrebbe rivelarsi determinante in competizioni a loro volta determinanti: è. solo per fare un esempio, il caso del Piemonte, dove un accordo tra i Radicali e il Presidente Ghigo è a portata di mano ma potrà concretizzarsi solo a seguito dell'intesa politica complessiva di cui abbiamo parlato.
E il ragionamento potrebbe essere esteso alle politiche, naturalmente. Insomma, quello che accadrà nei prossimi giorni potrà segnare in modo non del tutto irrilevante, in una direzione o in un'altra, la competizione politico elettorale dei prossimi dodici, sedici mesi. Le buone intenzioni non mancano, oggi più di ieri, ma e bene che presto di esse prendano il posto le decisioni politiche.




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