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Consiglio Regionale: Picchioni dichiarato decaduto

• da La Stampa del 15 gennaio 2005, pag. 36

A meno di un mese dallo scioglimento dell’Assemblea regionale il Tribunale di Torino ha dichiarato decaduto dalla carica di consigliere Rolando Picchioni. Il motivo? Secondo i giudici della prima sezione civile esiste una situazione di incompatibilità tra la carica politica e l’incarico di segretario della Fiera del Libro e di direttore esecutivo del World Political Forum, enti sottoposti alla vigilanza della Regione. Tesi sostenuta nel ricorso presentato dal consigliere regionale dei radicali, Carmelo Palma, e da Giulio Manfredi. La querelle, però, non è finita. Picchioni, infatti, ha annunciato l’intenzione di opporsi alla sentenza: «Non credo - precisa - ci sia alcuna incompatibilità fra il ruolo di consigliere regionale e quello di segretario generale della Fiera del Libro e farò ricorso, come mio diritto».

La vicenda s’inizia nel luglio del 2004 quando Picchioni subentra ad Antonio Saitta da poco eletto presidente della Provincia. I radicali sollevano la questione davanti alla giunta delle Autorizzazioni. Proprio per evitare una situazione di conflitto l’ex parlamentare dc nei mesi scorsi si era dimesso dalla carica di consigliere del Teatro Stabile. Dimissioni che hanno convinto una maggioranza trasversale del Consiglio regionale a convalidare la nomina.

Non i radicali. Ricorda Palma: «Quando il Consiglio Regionale rifiuta di esercitare secondo la legge la propria "giurisdizione" ricorrere al giudice ordinario è un dovere civile». Aggiunge: «Nei mesi scorsi siamo stati accusati di avere orchestrato una campagna di "persecuzione" personale e politica. Dopo la convalida di Picchioni nel novembre scorso da parte del Consiglio, dicemmo, senza esagerare, che ci si trovava dinanzi ad una delle pagine più nere della legislatura. I fatti ci hanno dato ragione». Aggiunge: «Se poi ora - e questo è un giudizio tutto politico - Picchioni anziché prendere atto della sentenza, decidesse di ricorrere per rimanere "ancorato" allo scranno per le ultime settimane di legislatura, l'intera vicenda diventerebbe farsesca e patetica».



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