A giorni il Governo deciderà la data in cui far svolgere i quattro referendum di abrogazione parziale della legge 40 sopravvissuti al vaglio della Corte Costituzionale. È da augurarsi che Silvio Berlusconi tenga fede alle parole pronunciate nel corso della manifestazione di Forza Italia a Roccaraso, in cui indicava una domenica situata nella prima parte del periodo previsto dalla legge, cioè tra il 15 aprile e il 15 giugno.
La speranza è che il Presidente del Consiglio voglia neutralizzare i tentativi in atto, che auspicano una consultazione popolare a giugno inoltrato, con lo scopo dichiarato di far fallire il referendum. Il quorum previsto dalla Costituzione costringe infatti a mobilitare più di 24 milioni di italiani per rendere valida la consultazione.
Dopo anni, in cui lo strumento referendario, mai piaciuto ai partiti e al Palazzo, era stato bollato come inflazionato si torna oggi a parlare di grandi tematiche di coscienza, di scelte di etica e sensibilità . Rispetto a queste problematiche la società italiana deve cogliere l'occasione per un grande e ampio dibattito. Una volta informato, il popolo italiano si assuma la responsabilità di decidere, con un Sì o con un No, senza delegare il compito ad altri.
Se i referendum dovessero passare si aprirebbe una nuova stagione di discussioni e riforme sui temi delle libertà civili, dei diritti individuali e della laicità dello istituzioni, come fu con aborto e divorzio. Questioni come eutanasia, coppie di fatto e libertà di ricerca anche per la cura delle più gravi malattie potranno animare il dibattito pubblico. Di questo e di molto altro si parlerà a Milano al Congresso dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica che aprirà i battenti domani pomeriggio all'Hotel Leonardo da Vinci. Nella tre giorni congressuale si succederanno ospiti di fama internazionale del mondo della scienza, della bioetica, della filosofia, del diritto e della politica, oltre, naturalmente, alle associazioni dei malati, indicati da Luca Coscioni come i veri protagonisti del dibattito. Essere presenti vorrà dire riconoscere la centralità dei temi della- libertà terapeutica, della ricerca e della laicità in un momento così importante della vita politica del nostro paese.