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Appello a tutte le forze laiche umbre in difesa del voto referendario

21 gennaio 2005

Il recente pronunciamento sui quesiti referendari da parte della Corte Costituzionale ci pone di fronte a uno snodo politico di grande importanza che richiede una mobilitazione urgente per assicurarsi che l'appuntamento col voto non sia vanificato. Occorre dire che sono state più di diecimila le firme raccolte in tutta la regione durante la campagna dello scorso anno, a testimonianza di una partecipazione attiva davvero clamorosa, la maggior parte dei sottoscrittori, firmando i referendum, hanno interpretato e riconosciuto il danno di una legge che comporta una sofferenza per le coppie infertili e che si pone in palese contrasto con l'atto medico.. E non si può nemmeno ignorare il pronunciamento di 2400 scienziati italiani insieme a Luca Coscioni che denunciano le discriminazioni contenute nella legge 40, i premi Nobel che si sono dichiarati contrari a un provvedimento inaccettabile che viola il diritto delle cittadine e dei cittadini di formare una famiglia secondo i loro valori e el loro convinzioni.

Tant'è vero che anche nella nostra regione vi sono moltissimi casi di coppie che hanno dovuto rinunciare alle tecniche di procreazione e che ora sono costrette ad andare all'estero.

Per questi motivi occorre rigorosamente seguire le urgenze di una campagna referendaria che impegni trasversalmente tutti i soggetti interessati, quei soggetti che hanno rappresentato uno straordinario patrimonio di libertà e di laicità che ha caratterizzato il successo della raccolta firme.

E' un appello urgente a tutte quelle forze politiche laiche e democratiche affinchè si mobilitino per assicurare e garantire le condizioni minime di legalità al voto. Come ben sanno i radicali, le forze controriformiste, in particolare i sostenitori dell'attuale legge, punteranno sulla disinformazione e la disaffezione, col risultato di negare ai cittadini il diritto di conoscere per deliberare che è la vera condizione per un voto libero e democratico e di legalità nel nostro paese. Il confronto referendario può essere quella fase di combinazione possibile fra le forze riformatrici tese a proclamare il nuovo umanesimo delle libertà, dei diritti civili e di modernità per il nostro paese.

Andrea Maori, segretario del Centro di Iniziativa Radicale di Perugia e membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani



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