No al partito dell'astensione, all'oscuramento tv, al nuovo proibizionismo. Sì alla libertà di ricerca scientifica sulle cellule staminali e alla speranza di una vita più umana e senza dolore inutile. Sono questi, in sintesi, i punti sui quali si è soffermata Emma Bonino parlando al terzo congresso dell'Associazione Luca Coscioni, a Milano, riguardo al referendum sulla procreazione assistita. Al termine di un intervento appassionato, mentre stava raccogliendo scroscianti applausi, la leader radicale è stata colta da un lieve malore: dai primi accertamenti sembra che si sia trattato di un calo di pressione che le ha provocato un senso di svenimento. L'esponente politica si è ripresa dopo qualche minuto ed è andata a riposare. La Bonino ha parlato più volte di "Corte costituzionale incostituzionale" e ha detto di "essere curiosa di sapere quale sarà questa volta la fantasiosa giustificazione che la Consulta sosterrà per aver cancellato il referendum abrogativo dell'intera legge; una legge che contiene 36 proibizioni su 45 articoli". Tra i problemi che aspettano la campagna referendaria l'europarlamentare ha indicato "il rischio di essere "silenziati", di dibattiti in tv mandati in onda oltre la mezzanotte fra rappresentanti di comitati per l'estensione e di comitati per il "no"". "La scelta della data per il referendum - ha insistito - non è tecnica, ma politica. Se verrà svolto a giugno due milioni e mezzo di famiglie saranno in vacanza". "La nostra - ha affermato - è una battaglia prima di tutto di legalità referendaria. Noi siamo perché Celentano possa fare un suo comizio, se ritiene, ma chiediamo un contraddittorio. Si è detto che senza la legge tornerebbe il Far-West, ma prima non c'era alcun Far-West". Durante il congresso, intitolato "Libera coscienza contro la malattia" e che continuerà oggi e domani, è intervenuto (parlando con un sintetizzatore vocale), collegato con un maxischermo, Luca Coscioni, il docente universitario colpito nove anni fa da sclerosi laterale amiotrofica che lo ha reso paralitico.
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