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Gad-radicali, corsa a ostacoli per l'accordo
Marini incontra Pannella pronti a ospitarli. Ma Fassino: «Devono decidere con chi stare»; Capezzone: il tempo stringe, serve un'intesa nazionale

• da Il Messaggero del 29 gennaio 2005, pag. 10

ROMA - Gli ostacoli non mancano, ma per superarli lavorano in tanti. E, se ci riuscissero, il risultato non sarebbe di poco conto: per la prima volta dal '94 i radicali andrebbero a una consultazione elettorale non più nel loro splendido ma minoritario isolamento, bensì alleati con uno dei due poli. Che, allo stato degli atti,sarebbe quello di centrosinistra. Dopo i contatti dei giorni scorsi, l'appello di una sessantina di parlamentari d'opposizione favorevoli all'intesa e l'esplicita richiesta di Pannella di «ospitalità» nelle liste della Gad, la trattativa ha visto ieri l'incontro tra il leader radicale e Franco Marini. Uno degli esponenti cioè della componente cattolica del centrosinistra da cui provengono le maggiori perplessità su un accordo con Pannella. Al termine del colloquio, Marini, che era accompagnato dal prodiano Natale D'Amico, un aperto sostenitore della nuova alleanza, non ha nascosto i «complicati problemi» sul tappeto, che «potrebbero essere minori se i radicali accettassero di valutare gli accordi con la Gad caso per caso, regione per regione».


Metodo, questo, decisamente  scartato da Pannella che insiste per una «risposta politica» e un «accordo complessivo» che valga per tutto il territorio nazionale e che si proietti al di là delle regionali fino alle politiche del 2006. Tuttavia, il responsabile organizzativo della Margherita, nonostante le note distanze dai radicali soprattutto sui temi della difesa della vita, si è detto fiducioso sulla possibilità di un accordo, anche se ha di fatto demandato la «possibilità di sbrogliare la matassa ad una comune riflessione dei segretari del centrosinistra». Anche Pannella ha riconosciuto le difficoltà a realizzare in poco tempo un'intesa di cui fino a pochi giorni fa non c’ era traccia nell'agenda politica italiana, ma ha affermato di «non mettere in dubbio la buona fede e la sincerità di Marini. Lui sa - ha aggiunto il leader radicale - che se ad "ospitarci sarà il centrosinistra invece di altri, a me non dispiace».


Qualche diffidenza inpiù, da via di Torre Argentina, è stata mostrata ieri nei confronti di una dichiarazione di Piero Fassino, il quale ha affermato che «sono i radicali che devono decidere con chi vogliono stare. Se, come pare, sono interessati a una collaborazione con il centrosinistra, noi siamo naturalmente disponibili e interessati a un accordo. Ma trattandosi di elezioni regionali questo accordo va verificato regione per regione tra il candidato presidente e i radicali di quella regione». Alle parole del leader della Quercia ha replicato Daniele Capezzone: «Mi permetto di dire a Fassino che non si tratta di invitare i radicali a decidersi, perché i radicali hanno già deciso e con Pannella hanno poste una domanda chiara. Ora sta a lui e ai vertici della Gad dare una risposta precisa, senza subordinate, che dia uno spessore complessivo a un'intesa che vogliamo a carattere nazionale». Il segretario radicale, in sintonia con Pannella, ha rilevato che «il tempo è agli sgoccioli», esortando a «non perdere un occasione  storica: quello che non è sembrate possibile per anni è ora a portata di mano. Sarebbe un peccato sciupare tutto per un eccesso di prudenza e di calcoli». La conseguenza  di un accordo, ha detto Capezzone, sarà «la presentazione di liste radicali a sostegno di tutti i candidati presidenti dello schieramento e il conseguente impegno per le politiche del 2006».



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