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Cdl, pressing sui radicali
Colloquio Berlusconi-Pannella. Anche Follini "apre"

• da La Repubblica del 3 febbraio 2005, pag. 13

di Barbara Jerkov

ROMA - Una lunga telefonata notturna con Pannella. Poi, al mattino, un giro di consultazioni via cavo con i leader alleati. Risultato: Berlusconi intensifica il pressing sui radicali per un´alleanza in vista delle regionali. «C´è la volontà di dare ospitalità alle liste radicali a sostegno dei nostri candidati», annuncia infatti davanti a giornalisti e telecamere. E, incassato su Alessandra Mussolini, dopo il veto di Fini anche quello di Follini («vedi Silvio, il senso di un contributo dei radicali alla Cdl può anche essere controverso, il contributo degli amici di Alessandra però si stenta anche solo a immaginarlo»), prende atto che per ora non è il caso di tentare altri approcci.

Metà pomeriggio, un salotto affollato nel cuore della Roma bene. Signore ingioiellate, principesse, avvocati e commercianti. Per essere qui, il premier ha mollato tutti gli impegni, inclusa una telefonata «cordialissima» con Bush. Non poteva proprio mancare. E´ il consueto appuntamento elettorale pro Storace organizzato dal senatore Giuseppe Consolo, avvocato e parlamentare di An. Cinque anni fa mise insieme quelli che si auto definirono allora «I magnifici cento», vip di vario ordine e grado. Da Maria Angiolillo («il suo salotto è bipartisan, ma il suo cuore batte per noi», la saluta galante il padrone di casa) all´autrice Mediaset Irene Ghergo, da Paolo Giaccio (storico dirigente Rai) al leader di Italia-Israele Dario Coen al veterano delle cronache sportivi Rino Tommasi.

Anche quella volta, cinque anni fa, c´era Berlusconi. Storace, contro tutti i pronostici, vinse. Così ci riprovano, stesso luogo stessi «magnifici cento». Storace apprezza senz´altro l´elegante mobilitazione, ma proprio non si trattiene. E dopo aver sinteticamente illustrato i risultati della sua giunta, conclude: «Ecco, ho parlato un quarto d´ora dimostrando che non c´è bisogno di parlare male degli avversari, ma basta dire quel che si è fatto». La platea applaude educatamente, Berlusconi no. Prende il microfono e risponde piuttosto scocciato.

«Se lorsignori hanno tempo di star qui fino alle due di domattina, posso riassumere tutto quel che ha fatto il mio governo», esordisce. Anzi, rivela, sta giusto preparando un film «su come è cambiata l´Italia». Purtroppo, spiega, l´opposizione è quella che è. E giù fendenti contro «i comunisti che potranno anche non chiamarsi più comunisti», ma «le loro radici sono ancora dentro quell´ideologia che ha prodotto miseria, terrore e morte... Continuano a utilizzare la giustizia politica. Sostengono il massimalismo della Cgil. Sono permeati dall´idea che la proprietà privata è la fonte di tutti i mali». Il solito, appunto.

Berlusconi ne approfitta per sottolineare l´apertura («accordo no, ci piacerebbe, ma non c´è ancora») verso Pannella. Il corteggiamento da parte della sinistra non lo preoccupa, giura: «Gad e Radicali sono inconciliabili come il diavolo e l´acqua santa», assicura. Del resto anche il leader cattolico Follini ieri ha dato il suo via libera: «Credo si possa discutere senza farsi imprigionare dagli steccati di principio». Resta solo la Lega ormai a frenare, definendo con Calderoli l´eventuale intesa un« maionese impazzita».

Quanto alla Mussolini, invece, «per ora non ci possono essere accordi», prende atto il premier, pur sottolineando che «è un discorso interrotto ma non concluso». Resta da definire il nome del candidato in Campania. Berlusconi promette che scioglierà il nodo «entro la settimana». I nomi che girano in queste ore sono sempre gli stessi, quello di Italo Bocchino, ma i forzisti tornano a fare anche quello di Peppino Gargani.

 



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