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Noi e Alessandra? Su due piani diversi
Intervista al segretario del partito di Pannella e Bonino: Stiamo aiutando gli altri a venir fuori. Capezzone avverte: Non ci saranno accordi regione per regione ma un’intesa complessiva

• da Il Tempo del 4 febbraio 2005, pag. 6

di Emilio Gioventù

DANIELE Capezzone, tirato per la giacca da Fassino a sinistra e da Berlusconi a destra, si gode il momento e gongola. Già, perché diciamocela tutta, sono i radicali i personaggi del giorno. Il segretario rinvia a oggi la decisione sul «gran ballo» delle regionali, e forse dirà se assieme a Pannella e Bonino varcheranno la soglia della Casa delle Libertà oppure troveranno posto sotto i rami della “quercia”. O di qua o di là.
Ma se lo scenario fosse un altro? C'è un'ipotesi che circola secondo la quale i Radicali italiani potrebbero firmare accordi Regionali, ovvero un po' con uno e un pò con l'altro. «Lo escludo. E’ impossibile, si affretta a rispondere Capezzone.


Segretario, forse c'è già qualcuno che sta piazzando le bandierine, una sorta di: questa regione si, questa no...

E’ l'unica cosa che escludo. Ci vuole un'intesa complessiva nazionale. Abbiamo detto due cose: no ad accordi regione per regione e no a pasticci programmatici da improvvisare. Nè l'Ulivo nè la Cdl hanno un programma definito, figuriamoci se possiamo cucinarlo noi in tre giorni".
Prendiamo spunto dal congresso dei Ds per notare che oramai le convention politiche sono tutte lustrini e sorrisi. Niente contraddittorio e tanti volti sorridenti alle telecamere e ai flash. Pochi programmi, l'unica strategia che conta è «amoreggiare» con i cosiddetti partiti minori, socialisti, liberali. Alessandra Mussolini e soci. Adesso è il vostro turno... "Ma vuole mettere sullo stesso livello noi Radicali e la Mussolini?".


Ma è d'accordo che la politica oggi è una questione dl accasamenti e di strizzatine d'occhio?
Per quanto ci riguarda stiamo aiutando i due poli a venir fuori. Grazie ai radicali adesso parlano».


I Radicali il vero ago della bIlancia. Nessuno dei due discorsi, quindi, è chiuso?
Stiamo cercando di fare aprire delle porte che erano chiuse.

 

Ma non vi sentite un po' all'asta nel mercante in fiere della politica? Alla fine non avvertite il rischio che a vIncere sarà sempre e soltanto il banco?
Io di mestiere non faccio né il biscazziere né il tenutario di casinò. Faccio politica, ci credo e adesso grazie a noi c'è un nuovo modo di fare politica.


E così ha fatto politica anche durante il congresso dei Ds. Ma, ripeto, non le sembra che si sia perso quello spirito battagliero che caratterizzava i congressi di una volta?
L'importante è che ci siano.


Dica la verità, Capezzone si troverebbe più a suo agio con Berlusconi o con Prodi?
Non è una questione di comodità, è un fatto di iniziativa politica. Vediamo che cosa accade poi valuteremo.




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