Martedì 15 febbraio, alle ore 10.30, si terrà a Torino, nella sede del Consiglio Regionale del Piemonte (via Alfieri n. 15, Sala Viglione, primo piano), un incontro pubblico dal titolo “TIBET, LE LIBERTÀ NEGATE: LA TESTIMONIANZA DI NGAWANG SANGDROL”.
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L’incontro, organizzato congiuntamente dall’Associazione di Comuni, Province, Regioni per il Tibet, Amnesty International, Associazione Italia- Tibet, UNIFEM, sarà l’occasione per poter ascoltare, per la prima volta in Italia, la drammatica testimonianza di Ngawang Sangdrol, monaca tibetana detenuta per 12 anni nelle carceri cinesi per il solo fatto di non aver voluto rinunciare al suo credo religioso.
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Interverranno:
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Ngawang Sangdrol, monaca tibetana detenuta per anni nelle carceri cinesi
Paolo Pobbiati, Coordinamento Estremo Oriente Amnesty International Italia
Simone Ovart, Presidente UNIFEM Italia
Gianni Mello, Associazione Italia– Tibet
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Introdurrà e modererà :
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Bruno Mellano, consigliere regionale radicale, coordinatore Associazione Comuni, Province e Regioni per il Tibet.
Porterà i saluti dell’istituzione Oreste Rossi (presidente Consiglio Regionale).
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Dichiarazione di Bruno Mellano:
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"Abbiamo deciso di chiudere questi cinque anni di intenso impegno del Consiglio regionale del Piemonte sulla questione Tibet con una sorta di celebrazione. Riuniremo quanti ci hanno stimolato, sostenuto ed aiutato a tenere viva l’attenzione sulle durissime condizioni in cui il popolo tibetano è costretto a vivere, o meglio a sopravvivere, sotto la repressione del regime cinese, per ascoltare, per la prima volta in Italia, la terribile testimonianza di Ngawang Sangdrol.
Si tratterà di un’occasione più unica che rara per rendere omaggio ad una grande donna che non ha rinunciato alla sua cultura, alla sua religione ed alla sua identità , anche a costo di pesanti conseguenze personali; naturalmente, sarà l’occasione per ribadire che il nostro impegno a favore del Tibet non si fermerà con la cessazione di questa legislatura consigliare; l’Associazione dei Comuni, Province e Regioni, creata grazie all’impulso radicale nel 2001, fa parte ormai a pieno titolo del Consiglio Regionale ed è un’eredità preziosa che trasmettiamo a chi ci sostituirà sui banchi di Palazzo Lascaris".