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Noi respinti ma non eliminati

• da Il Messaggero del 13 febbraio 2005, pag. 1

di Marco Pannella

“…Bisogna lottare per la conservazione di tutte le forme, alterne e subalterne, di cultura. E' ciò che avete fatto voi in tutti questi anni, specialmente negli ultimi. E siete riusciti a trovare forme alterne e subalterne di cultura dappertutto: al centro della città, e negli angoli più lontani, più morti, più infrequentabili. Non avete avuto alcun rispetto umano, nessuna falsa dignità, e non siete soggiaciuti ad alcun ricatto. Non avete avuto paura né di meretrici né di pubblicani, e neanche - ed è tutto dire - di fascisti.” Pier Paolo Pasolini, novembre 1975

(E qui aggiorno e aggiungo: nemmeno di comunisti, nemmeno di… Silvio Berlusconi! M.P.)

 

In queste ore stiamo raccogliendo, ammetto insperate, o impreviste, piene disponibilità di donne e uomini di scienza, non di rado prestigiosi, ricercatori, aderenti all’Associazione Luca Coscioni, e no, a candidarsi in liste radicali che diventino Liste-Manifesto per la libertà e l’etica della ricerca, per la difesa della libertà di cura, di terapia, da parte di medici e di malati, e di credenti, per la libertà religiosa..

Non sanno ancora che l’operazione volta ad escludere la possibilità di presentazione di liste radicali alla vigilia della tenuta di quattro referendum abrogativi di parti della famigerata legge 40, è forse di già conclusa con pieno successo.

 

Il fronte del no all’accordo con i radicali ha ormai prevalso. Con diversi gradi di consapevolezza, e qualità di motivazioni. Ma in tutti, non solamente “oggettive”.

E’ in corso, in queste ore, un assedio dell’unico leader politico che abbia finora fatto della volontà di accoglienza come ospiti dei radicali una scelta pubblica, e certamente costosa in termini di immagine e di rapporti all’interno della coalizione che guida: Silvio Berlusconi.

Lo vedo, lo sento assediato: “Perché esporti in tal modo? Gli altri, se acquistano la convinzione che nemmeno noi li ospitiamo, confermeranno conclusivamente l’ostracismo e i diktat, anche offensivi, con cui li hanno costretti a fare anticamera nella pubblica strada…”.

 

La principale spiegazione che mi do è che Berlusconi guardi comunque e soprattutto alle elezioni del 2006. Non ha nessuna garanzia, infatti, che i radicali scelgano la sua ospitalità. Fa fiducia alla loro lealtà, in una ricerca comune. Che “gli altri” ci hanno negato. Può ovviamente ritenere che noi non avremo nulla da scegliere, visti i comportamenti di Romano Prodi e di Piero Fassino, confermati e aggravati malgrado il diverso avviso di quasi tutti gli altri leaders del Centro Sinistra, Mastella escluso.

Improvviso queste righe, troppo tardi ormai per svilupparle. Annoto: malgrado un ottimo rapporto con Marrazzo, a Roma, da oltre un mese non ci è giunta una sola sua telefonata, o di altri. Se liste radicali, in Lazio, aggravassero i rapporti con l’oltretevere? Basterebbe la Comunità Sant’Egidio per neutralizzare contraccolpi negativi? E i Monticone che furono firmatari dell’appello dei 150 parlamentari di centro-sinistra, che oggi si pronunciano contro l’accordo dell’… Unione con i radicali, come reagirebbero?

C’è – è vero – l’Unità di Furio Colombo, il suo numero di oggi, che affida ai suoi lettori il privilegio di una informazione completa, unica. C’è la gente che incontriamo per strada… I referendari del diritto e della libertà, Diessini, Margheriti, non solamente Socialisti, Rifondatori, laici credenti, credenti laici e con i loro incoraggiamenti, le loro speranze generose e fiduciose.

Certo c’è poi Mastella che ammonisce l’Ulivo e Berlusconi che lui non sarà presente in queste elezioni nello stesso schieramento che ospiti i radicali…

 

E (per molti il mistero di) Silvio Berlusconi che vuole – invece - che i radicali siano presenti in questa occasione: è consapevole, di certo, che fin quando lui “regge”, regge e rinasce la possibilità che anche “gli altri” li ospitino. E che legge, come le precedenti, queste pagine…….. L’”ultima notte” per presentarci probabilmente, ormai, se giungerà, giungerà, questa volta, troppo tardi… Non abbiamo molta speranza, ma vogliamo continuare ad esserlo, speranza. Per gli altri, per tutti.

 



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