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Radicali-Unione, manca solo il sì di Prodi
Pannella: enorme passo avanti, il premier si è arreso a Udc e Lega. Fassino: l’intesa ci interessa

• da Corriere della Sera del 22 febbraio 2005, pag. 13

di Livia Michilli

ROMA - «Il clima è positivo e da parte del centrosinistra c’è interesse ad arrivare ad un’intesa». Con queste parole Piero Fassino e Franco Marini si congedano dai radicali dopo aver vagliato insieme le possibilità di un accordo in vista delle Regionali. Un incontro che Marco Pannella definisce «rivoluzionario, un bel passo in avanti» mentre sull’altro fronte, invece, tutto tace: «A questo punto è ipotizzabile che Berlusconi si sia arreso all’assalto dell’Udc e della Lega». Insomma, le impressioni sul colloquio di ieri ed i futuri sviluppi sono favorevoli da ambo i lati ma per sciogliere le ultime riserve si dovrà attendere la parola di Romano Prodi, che oggi riunirà tutti i leader dell’Unione.

 

L’OSPITALITA’ - Riuniti intorno a un tavolo, i radicali presentano nero su bianco le condizioni dell’ospitalità: il via libera dei 14 candidati governatori del centrosinistra alle liste Luca Coscioni (Emma Bonino sarà capolista nel Lazio e in un’altra grande Regione), la raccolta «legale» delle firme a carico della coalizione, campagna di comunicazione comune con la cessione di spazi televisivi. Poi, ovviamente, c’è il problema dei listini, problema non da poco visto che molti aspiranti governatori hanno già blindato le loro squadre e per Pannella e compagni sarebbero pochi i posti disponibili. «Abbiamo verificato insieme le condizioni e gli aspetti operativi - dice Fassino lasciando via di Torre Argentina - ora valuteremo con Prodi l’esito di questo colloquio e lo faremo nei tempi più brevi possibili». Pannella annuncia che entro 24, 36 ore al massimo si arriverà alla soluzione di una partita che va avanti da più di un mese: «Abbiamo fatto un bel passo in avanti visto che per la prima volta il centrosinistra ha accettato di dialogare noi. Prodi prenderà una decisione e poi noi prenderemo la nostra, conforme o difforme». Se il vertice dell’Unione darà il via libera all’accordo, già stasera le due delegazioni potrebbero tornare ad incontrarsi per definire gli ultimi dettagli: «Con la base entusiasta e i Ds determinati, sarebbe clamoroso se Prodi gettasse al vento questa occasione», avverte Daniele Capezzone.

  

L’UNIONE - Quando il vertice coi radicali termina e si spargono le prime voci sull’esito positivo del confronto, Roberto Villetti non riesce a contenere l’entusiasmo: «L’intesa è ormai in dirittura di arrivo. Domani stesso ( oggi; ndr) si potrebbe arrivare ad una conclusione se tutto procederà in quell’atmosfera di reciproca fiducia che ha caratterizzato questo incontro». Per nulla entusiasta invece è Clemente Mastella, che non ripropone il veto dei giorni scorsi ma fa sapere che «dietro la scelta di Pannella di accordarsi con l’Unione c’è la benedizione di Berlusconi». Ma non è solo con i malumori dell’Udeur che Prodi oggi dovrà fare i conti: molti nella Margherita digeriscono a fatica l’idea di un’intesa e comunque tutti invitano alla prudenza. «Non mi è ancora chiaro se Pannella condivide il nostro giudizio sull’emergenza democratica causata da quell’anomalia italiana che si chiama Silvio Berlusconi», dice ad esempio Franco Monaco, deputato molto vicino al Professore. Insomma, resta il timore che alla fine il leader radicale imbocchi la porta del premier.  

 

LA CDL - Al momento comunque la trattativa col centrodestra appare in una situazione di stallo: «Da venerdì ci sono stati solo contatti interlocutori con Berlusconi, un segno che la CdL è ancora indecisa», spiega Pannella mentre il vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto si interroga su «quali affinità possano aver riscontrato i radicali con il centrosinistra». In attesa degli eventi, Pannella smentisce che l’ipotesi di correre da soli sia finora stata presa in considerazione e rassicura i potenziali alleati: «Io ministro? Ma se in 60 anni di politica non ho mai fatto nemmeno l’assessore...».

 



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