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Pannella: "Non ci rassegnamo"
"Stiamo formando delle liste Luca Coscioni e aspettiamo. Con il centrodestra la trattativa è chiusa"

• da L'Unità del 25 febbraio 2005, pag. 4

di Federica Fantozzi

ROMA “Non ci rassegnamo. Non accettiamo quel no”. Un battagliero Marco Pannella annuncia che i Radicali sono già al lavoro per presentare Liste Luca Coscioni in tutta Italia: liste-manifesto di accademici, studiosi, scienziati che nel frangente si sentono “tutti berlinesi”. Liste aperte a esponenti del centrosinistra e suscettibili di collegamenti. Ma non dispera di recuperare l'intesa con l'Unione appesa al filo delle reazioni degli elettori: “Ci stiamo lavorando”.

Con Emma Bonino denunciano il Lodo Calderoli-Ruini-Prodi: “L'anatema d'Oltretevere e stato: i Radicali no, e bene che non ci siano”. E scendendo dal taxi, fuori dalla sede di Torre Argentina, si dichiara “determinato” ma non arrabbiato né sorpreso per l'esito di una vicenda “prevedibile”. E si sfoga: “Chi mi sento di assolvere nel centrosinistra? I Ds perché sono stati delle vittime”.

 

Pannella, qual è lo stato d'animo?

“Non quello del funerale annunciato un po' informalmente ieri sera (l'altroieri, all'uscita del vertice unionista a Montecitorio ndr) senza che neppure si capisse chi portava la mala notizia. E’ invece l'inizio di qualcosa di nuovo. In queste ore ci sono arrivate telefonate, mail, lettere di candidature. Scienziati, accademici, ricercatori, medici. Abbiamo finora 110 persone che dicono: siamo "berlinesi" anche noi”.

 

Significa che state considerando l'ipotesi, fino a due giorni fa esclusa, di correre da soli?

“Stiamo formando le liste Radicali Luca Coscioni in tutta Italia. E certamente nel Lazio. Saranno liste manifesto e non di potere. Se poi l'Unione apre e discute, è chiaro che il senso delle candidature che ci sono state offerte in queste ore viene a cadere per raggiunto obiettivo”.

 

La Bonino ha detto che disturbava il nome di Coscioni.

“Luca ha un corpo moltiplicato, diverso. Ai tanti simoniaci dico: non confondano le cose di Cesare con quelle di Dio”.

 

Pensate di farcela? I tempi sono strettissimi. Termine ultimo il 3 marzo.

“Ci hanno contattato esponenti politici, parlamentari, consiglieri regionali di centrosinistra che manifestano la volontà di correre nelle nostre liste. Ho anche parlato con il segretario Ds piemontese Pietro Marcenaro: mi ha detto che Mercedes Bresso sarebbe disponibile a fare una lista insieme. Adesso il nostro compito è non diventare il collo di bottiglia di una cosa troppo ricca che continua a crescere”.

 

Apertura delle vostre liste al centrosinistra e magari liste collegate in alcune regioni. Cos'altro?

“Verdi, comunisti e liberali ci permettano di avere i certificati elettorali delle Liste Coscioni. Sarebbe il modo migliore per manifestare resistenza a un errore gravissimo che le numerose reazioni da parte degli elettori di centrosinistra hanno già individuato come tale”.

 

L'accordo con il centrosinistra è tramontato del tutto o restano spiragli?

“Noi stiamo lottando per recuperarlo, anche in queste ore. C'e un macigno da togliere: il no che ci è stato detto e che non accettiamo”

 

Lei aveva detto: firmeremo qualsiasi documento. L’Unione ribatte: non vogliono schierarsi.

“A Prodi dico che a tutti noi capita, se ci sentiamo forti, di essere umili, il nostro comportamento è ben di più di chi giura fedeltà al centrosinistra, cosa che non faremmo neanche a Berlusconi”.

 

Con il centrodestra la trattativa è chiusa?

“Penso di sì. Berlusconi e stato battuto dai berlusconiani. Si è dimostrato che non e quel dittatore che si crede. Si è esposto pubblicamente al dialogo con noi e ha preso gli schiaffi dei suoi ribaltonisti, Lega e Udc. Mi chiedo se ora sia distratto. Lo vedremo domani (oggi, ndr) quando il consiglio dei ministri fisserà la data del referendum sulla fecondazione. L'ordine, che arriva da tante parti, è: meta giugno”.

 

Il no nei vostri confronti, secondo lei, è dovuto a motivi cattolici o politici?

“Di certo non religiosi. Non tutto ciò che viene dai palazzi vaticani del potere ha dignità. Evidentemente era fondata quella voce secondo cui la Cei e il cardinale Ruini preferiscono che a governare il Lazio resti Francesco Storace. Comunque, se Berlusconi dovesse cedere sulla data referendaria, sa che non dovrà temere la rivolta dell'Unione:l'abbiamo gia fatta noi.

Avete forse visto un girotondo su questo argomento?”.

 

Lei ed Emma Bonino avete parlato di Lodo Calderoli-Ruini-Prodi. Prima però c'è stato un ufficio politico della Margherita negativo. Non gli attribuisce alcun peso?

“Quali che siano le notizie di quella riunione, l'accordo si può ancora fare e si deve fare. Ci stiamo muovendo per superarla dati confortevoli”.

Con la sponda delle forze più dialoganti, Ds, Rifondazione e Sdi?

“La sponda io voglio crearla. Giocherò il possibile contro il probabile”.



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