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Niente intesa, ma con i Ds va meglio
Bonino: "Prodi ha fatto saltare tutto. D'Alema allibito per la conclusione"

• da Il Messaggero del 2 marzo 2005, pag. 6

di Mario Ajello

 

Emma Bonino, il tormentone è finito?

"Non è stato un tormentone. Ma una vicenda utile, opportuna e illuminante".

 

Su che cosa?

"Il rapporto fra i radicali e la tradizione che viene dal Pci, per esempio, si è rivelato continuo, trasparente e leale".

 

Voi che, con il Pci e con i Ds, non vi siete mai amati?

"Stavolta, ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d'onda. Vannino Chiti ha detto che hanno avuto con i radicali una relazione "bella" e che noi siamo persone interessate a tutto tranne che ai posti. Una cosa così, proveniente da quel partito e da quello che lo ha preceduto, è assolutamente inedita".

 

E tutto questo sarà utile nella battaglia referendaria?

"Mi auguro di sì. La lotta sarà fra laici e clericali, e non fra laici e cattolici".

 

E voi, insieme ai Ds, vincerete i referendum anche contro la Margherita?

"Spero che ai Ds si sia accesa una lampadina sull'atteggiamento del partito di Prodi e di Rutelli in favore dell'astensione. Il clericalismo della Margherita - dove soltanto Marini e pochi altri hanno avuto una condotta apprezzabile - può danneggiare la Quercia nei referendum. E chi perde i referendum non ha un buon viatico per vincere alle politiche del 2006".

 

Tutta colpa di Prodi?

"Prodi? E chi l'ha visto? Chi l'ha sentito? Non ci ha degnato neppure di un buongiorno o buonasera. In lui, ha giocato Ruini. Ripeto: Ru-i.ni! O le banche cattoliche. Ed è venuto fuori che il più grande partito italiano è il partito clericale".

 

Fassino e D'Alema non ne fanno parte?

"D'Alema, mercoledì scorso, era convinto che l'accordo fra radicali e Unione fosse stato chiuso. Eravamo insieme a una riunione, a Strasburgo. Quando è arrivata la notizia che invece era saltato tutto, D'Alema ci è restato male. Era assolutamente allibito. Così come lo è l'intero popolo della sinistra".

 

Allibito contro Prodi?

"Secondo me, questa vicenda ha messo in luce tanti aspetti. Per esempio che, per il dopo Berlusconi, può esserci un disegno alla Ruini che vede pezzi della Margherita e pezzi di centrosinistra insieme".

 

Nuova Dc?

"Magari. Un grande corpaccione Ruini-Prodi-Casini e giù giù fra clericalismi vari. D'Alema e i Ds di questo hanno paura. E anche Berlusconi dovrebbe averla".

 

E invece?

"Questa vicenda ha dimostrato che il presunto padrone assoluto del Polo non è affatto il padrone. Anzi, Berlusconi ha dovuto ubbidire ai leghisti e al giro dei Buttiglione: cioè ai ribaltonisti del '94, che lui stesso ha resuscitato. Anche a sinistra, ha vinto una minoranza contro i Ds. Si sono arresi tutti al lodo Calderoli-Ruini-Prodi. O Giovanardi-Buttiglione-Ruini-Prodi".

 

E ora?

"Ora è apparso a tutti che ci troviamo in una situazione d'illegalità costituzionale: chi sta fuori dai poli non ha il diritto di poter partecipare alle elezioni non in maniera simbolica, ma con possibilità concrete".

 

Non presenterete liste?

"Più di 200 ricercatori e scienziati hanno firmato per entrare nelle liste Luca Coscioni - Radicali. Adesso cercheremo di farli diventare protagonisti dei comitati per il sì. Questa è un'altra Italia, che si vuole mettere sotto silenzio".

 

Ma nel Lazio, alla fine, appoggerete Marrazzo contro Storace?

"E perché mai?"

 

Perché magari farà il superlaico stile Zapatero?

"Per ora, non gli somiglia. Non gli ho sentito dire nulla in favore dell'accordo con i radicali. Non ci ha fatto neanche una telefonata. Un silenzio assordante".

 

Nessuna differenza fra i due?

"Al momento, non la vedo. Poi possono cambiare tante cose".

 

E in Piemonte, fra Ghigo e la Bresso che si è spesa per l'accordo?

 

"Vedremo. Il centrosinistra i sondaggi li ha letti. Se Prodi non li vuole capire, noi che cosa dobbiamo farci? A che cosa gli serve la sua proverbiale concretezza? A perdere? La Bresso se la prendesse con Prodi".

 

Neppure il libertario Vendola verrà appoggiato in Puglia?

"Non è una questione personale. Tutti loro si dovevano contrapporre con più forza a Prodi. E non lo hanno fatto".



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