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Foglio-radicali, scambio di ospitalità tra avversari
Ferrara: cediamo due pagine alla settimana in cambio di due programmi sulla loro radio. Pannella è entusiasta

• da Corriere della Sera del 16 marzo 2005, pag. 12

di Alessandro Trocino

MILANO — «La faremo finita con questa bischerata dello scontro tra episcopali e galilelani, ci confronteremo insieme sulla fecondazione sul Foglio e su Radio Radicale: noi laici in tonaca, loro laici in calzoncini corti». Giuliano Ferrara è entusiasta di quello che chiama il «patto dello spezzatino» (con i carciofi), siglato domenica da «Checco er carrettiere», a Trastevere. Massimo Bordin, direttore di Radio Radicale e plenipotenziario di Marco Pannella, ha detto sì alla proposta di «ospitalità » in un programma radiofonico e Ferrara ha offerto uno spazio sul suo Foglio. Il patto sul referendum è dunque siglato, ma non è una tregua, anzi è solo un modo per combattersi meglio, a viso aperto per sconfiggere il partito degli indifferenti, degli astensionisti e di chi cavalca l'ambiguità. I termini dell'accordo prevedono che due volte alla settimana il Foglio pubblichi un'intera pagina sui temi della fecondazione assistita, a cura dell'associazione Luca Coscioni e dei radicali. E che due volte alla settimana Ferrara e le sue truppe cammellate sbarchino nella tana del nemico, ovvero gli studi di via Principe Amedeo a Roma, per un’ ora di trasmissione autogestita, seguita da venti minuti di filo diretto con il popolo radicale. La data d'avvio dell'operazione dipende da quando sarà fissato li referendum. «Sarà davvero interessante, il clericalume che incontra preti e pretacci più o meno tomisti» scherza Ferrara. Pannella non si è tirato indietro, anzi: “Mi ha detto: "Una bella idea, hai bussato alla nostra porta pensando che l'avremmo aperta. Ma non ce n'era bisogno, sai che da noi non c'e neanche la porta».


Qualche tempo fa Capezzone aveva lanciato un appello ai «foglianti di buon senso». Ora l'appello è stato rilanciato da Ferrara non per smentire la linea dell'Elefantino, ma per battersi contro l'idea di svalutare « il significato di questi referendum», evitare che la discussione sugli embrioni diventi una qualunque polemicuzza e scompaginare i fronti contrapposti. La «mésalliance», ovvero questa associazione per dividersi o divisione per unirsi, promette già scintille. Pannella attacca: «Bisognerà uscire dal gioco di discutere del niente, cioè dell'embrione, di qualcosa che è blasfemo promuovere a soggetto di diritto. Bordin rilancia: "Siamo di fronte a un diktat del Vaticano, c'è una continua invadenza dei vertici ecclesiastici». E aggiunge: «Ferrara lo nega, ma il suo discorso porta a rimettere in discussione aborto e divorzio. E' l'inizio della rivincita clericale". Ferrara va di perfidia sostenendo che questa è "la prima battaglia radicale contro i diritti dell'uomo», ma poi ci ripensa:Dobbiamo rinunciare a strumenti di propaganda troppo facile».

 

Ma non finisce qui. Perché il patto dello spezzatino prevede ulteriori sviluppi: ovvero lo scambio dl una cinquantina di abbonamenti tra foglianti e radicali e una decina di appuntamenti pubblici nelle città.


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