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Referendum, Udeur contro l'Authority
«Ha negato voce ai comitati pro astensione». I radicali al governo: togliete dal sito l'immagine del feto.

• da La Stampa del 18 maggio 2005, pag. 11

di r.i.

«La decisione dell’Authority sulle Telecomunicazioni, che ha stabilito che le posizioni da tenere presenti nel calcolo degli spazi tv sul referendum sulla procreazione assistita debbano essere due, con riferimento al Sì e al No, escludendo la posizione dell astensione, ci lascia francamente sbigottiti». Lo dice il capogruppo dell'Udeur al Senato Mauro Fabris. «Emerge dal dibattito in corso sul referendum dei prossimi 12 e 13 giugno come, al contrario, esistano tre distinte posizioni: chi vuole abrogare la legge con il sì; chi la vuole confermare così com’è e con il no; chi si batte per l'astensione per evitare che, con la vittoria dei sì, si ritorni al far west privo dì norme su un tema che riguarda la vita, e al tempo stesso per evitare che una vittoria dei no impedisca una rapida modifica in sede parlamentare della legge 40, da molti ritenuta da cambiare. L'astensione - sottolinea Fabris - è dunque una posizione distinta e distante dai sì e dai no, ed è grave che sia la Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai nei giorni scorsi, sia l'Authority sulle Tlc ieri abbiano assunto un orientamento che costringe immotivatamente nel campo del No chi esprime una posizione così chiara come quella dell'astensione». 

I radicali accusano invece il governo di fornire un'informazione istituzionale inadeguata sul referendum. Rocco Berardo, dell’Associazione Luca Coscioni, attacca: «Nella pagina internet del Governo Italiano (www.governo.it Governolnforma/ Dossier/procreazione_referendum) si informerebbe sui prossimi referendum sulla fecondazione assistita che si terranno il 12 e 13 giugno 2005. Mettiamo il verbo al condizionale perché il sito del governo italiano nella sua pagina informativa non richiama mai il secondo giorno di votazione (si vota infatti anche il lunedi fino alle 15, ma di questo non si trova traccia). Ma peggio, molto peggio fa, quando volendo esemplificare il referendum in una foto, il governo piazza al lato della destra della pagina un'immagine di un feto a uno stadio di sviluppo avanzato. Un'informazione non solo distorta e scorretta, ma anche mistificatoria. L'immagine è, infatti, totalmente estranea alle questioni referendarie. Cosa c'entra un feto con questi referendum? Nulla, assolutamente nulla. Come Associazione Luca Coscioni chiediamo subito che venga rimossa quella immagine riservandoci eventualmente, in qualità di promotori del referendum, di adire le vie legali sia in sede civile che in sede penale».



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