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Friuli Venezia Giulia, Dario: con i radicali il rilancio Il segretario regionale dello Sdi all’incontro udinese con Villetta

5 novembre 2005

• Messaggero Veneto

Friuli Venezia Giulia, Dario: con i radicali il rilancio
Il segretario regionale dello Sdi all’incontro udinese con Villetta

UDINE. «Quello che nascerà entro il 15 novembre - ha dichiarato Roberto Villetta, vicesegretario nazionale dello Sdi - deve essere un soggetto rivolto al futuro. Non si tratta di fare una sommatoria dei voti, ma di presentare un progetto che raccolga entro di se la tradizione laica, socialista, liberale e radicale».
Con queste parole il rappresentante della Segreteria Nazionale dei Socialisti Italiani ha presentato ieri sera a Udine, nella sede di riva Bartolini, il nuovo soggetto politico, La rosa nel pugno, che nascerà dalla fusione del Partito Radicale con l'Sdi. «In questo panorama tutto botanico - ha detto Villetta - il nostro compito è di rivolgerci a quei socialisti che erano stati affascinati dalla proposta di Berlusconi e che sono confluiti nel centro destra anche perché delusi da un centro sinistra conservatore». Il nuovo soggetto politico, che a leggere il numero di presenze che ieri sera riempivano la sede storica dei socialisti, sembra piacere: «Per quanto mi riguarda - ha dichiarato Sandro Dario della segreteria regionale - mi trovo d'accordo con le posizioni di Villetta: adesso vedremo che cosa ne diranno i direttivi, ma penso che la strada sia aperta».
Per quanto riguarda le future scadenze elettorali Villetta è stato chiaro: «Diamo il pieno appoggio a Romano Prodi. La nostra scelta intende fare chiarezza dal punto di vista della laicità: non ci interessano le posizioni di Rutelli che vuole una Margherita al cui interno ci sia una componente cattolica integralista. In Italia il problema dalla laicità non è secondario e coinvolge le istituzioni e la scuola prima di tutto».
Su questi temi si è centrata la posizione di Villetta: «La nostra campagna elettorale sarà centrata sul tema della scuola pubblica, e sarà una campagna che parlerà di politiche e non di politica. Che, comunque, non possiamo lasciare in mano ai neoconservatori che, in nome del realismo politico, sul piano internazionale, si arrogano il diritto di tutte le battaglie per la libertà».
Alessandro Montello



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