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Comitato Nazionale di Radicali Italiani: la mozione generale

Roma, 19 febbraio 2006

MOZIONE GENERALE

Comitato Nazionale di Radicali italiani

Roma, 19 febbraio 2006

1. Il Comitato Nazionale di Radicali italiani chiede a Romano Prodi e ai vertici dell’Unione di interrompere un comportamento in ultima analisi autolesionista, e -pressoché senza eccezioni- di continua, crescente ostilità e inimicizia politica nei confronti della Rosa nel pugno laica, liberale, socialista e radicale, e cioè del soggetto che ha scelto (e conferma) di voler cooperare al successo dell’Unione, alla sconfitta di Silvio Berlusconi, e alla nascita e alla durata forte e sicura, per i cinque anni della prossima legislatura, del Governo Prodi.

Per mesi, si è rifiutato o posticipato il dialogo e l’incontro con la Rosa nel pugno; poi, si sono via via avversate le iniziative di questa forza politica (a partire dal caso dell’amnistia); poi, ancora, si è concorso ad impedire una effettiva parità di condizioni nella partecipazione alla gara elettorale (attraverso la discriminazione anticostituzionale relativa ai tempi e ai modi della presentazione delle liste); e, costantemente, si è cooperato con il centrodestra per impedire che la Rosa nel pugno potesse essere conosciuta e giudicata dai cittadini attraverso i mezzi di comunicazione pubblici e non, scritti e audiovisivi.

E’ l’ora di interrompere questa sequenza di ostilità. Il Comitato chiede pertanto a Romano Prodi:

-che sia accolta, dopo quattro giorni di silenzio, la richiesta di incontro con il candidato Premier avanzata dalla segreteria della Rosa nel pugno;

-che vi sia una risposta sulle questioni precise (pacs, scuola pubblica, superamento degli ordini professionali, sussidio di disoccupazione) poste da Emma Bonino a nome della Rosa nel pugno;

-che vi sia un impegno certo dell’Unione a garantire, negli spazi solenni e di maggiore ascolto radiotelevisivo della campagna elettorale a disposizione (in base al regolamento approvato dalla Commissione di Vigilanza) della coalizione di centrosinistra, una presenza forte e adeguata della Rosa nel pugno, anche in considerazione della sostanziale cancellazione avvenuta finora.

2. Il Comitato saluta e approva la decisione dell’imminente presentazione dell’Osservatorio-media della Rosa nel pugno, che, anche con il supporto del Centro d’Ascolto per l’informazione radiotelevisiva, costituirà uno strumento quotidiano di denuncia ed iniziativa politica e giudiziaria, per garantire almeno elementi minimi di legalità degli ultimi 49 giorni della campagna elettorale.

3. Il Comitato invita gli organi dirigenti della Rosa nel pugno (e, per ciò che riguarda gli organi dirigenti di Radicali italiani, li impegna) a far vivere, in ogni forma possibile, i 31 punti, gli obiettivi approvati nella Convention di Fiuggi: dall’economia ai diritti civili agli altri fronti tematici, la Rosa nel pugno deve condurre quelle battaglie nel paese e, se vi sarà rappresentata, nel prossimo Parlamento.

4. Il Comitato ritiene opportuno che si compiano, anche prima delle elezioni, passi formali volti ad incardinare il processo costituente del soggetto politico “Rosa nel pugno”. Non è e non deve essere, quindi, un soggetto esclusivamente elettorale, ma è necessario e urgente che siano fissate le nuove tappe per la nascita del soggetto federativo che vede uniti Radicali italiani e Sdi, Associazione Luca Coscioni e Federazione dei giovani socialisti

5. Il Comitato invita personalità, cittadini, e quanti potranno essere raggiunti da questo messaggio, a mettere a disposizione il proprio volto e il proprio nome, e a sostenere così, anche con un impegno personale diretto, la battaglia politica ed elettorale della Rosa nel pugno. E’ una prova di generosità civile e di lungimiranza politica di cui avvertiamo gran bisogno, e che auspichiamo si concretizzi in modo visibile già nelle prossime ore e giorni.

6. Il Comitato rivolge un caldo, forte, fiducioso appello al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, affinché rinvii al Parlamento la legge di conversione del cosiddetto “decreto olimpico”, che contiene in modo abusivo, illegale e incostituzionale l’intera nuova normativa sulle droghe.

7. Il Comitato lancia e propone alla Rosa nel pugno due grandi appuntamenti:

-per l’8 marzo, un evento pubblico di celebrazione non rituale di quell’anniversario, ma un’occasione -a partire dalla mobilitazione delle donne- sia per la difesa delle “vecchie conquiste” che per l’affermazione dei nuovi diritti civili;

-per il 18 marzo, un grande evento pubblico per ricordare Marco Biagi e la sua lezione, alla vigilia del tragico anniversario del suo assassinio. E’ quindi particolarmente opportuno un appuntamento per tornare (più che alla legge, che fu poi definita "legge Biagi") al suo "Libro Bianco", che prevedeva importanti riequilibri sociali e una riscrittura coraggiosa del sistema degli ammortizzatori sociali; e -ancora- per dire un chiaro “no” alla cassa integrazione, che sostiene settori non più trainanti, e -invece- un chiaro “sì” alla logica blairiana del "welfare to work".



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