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ven 26 apr. 2024
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Diritto di voto ai disabili: intervento di Piero Welby
intervento di Piero Welby, candidato RNP e membro del Consiglio Generale dell’Associazione Luca Coscioni

I vari articoli di legge sul voto dei disabili dimostrano che, nonostante la retorica sulla disabilità, la persona con handicap non viene mai considerata cittadino a tutti gli effetti.

Nella maggior parte dei paesi europei il diritto al voto può essere esercitato per corrispondenza. L'esempio della Repubblica Federale Tedesca è quanto di più civile si possa immaginare, poiché elimina ogni discriminazione e consente di votare per corrispondenza a chiunque ne faccia richiesta. In Italia, il paese che il Min. Giovanardi ha definito faro di civiltà, quando un disabile grave decide di voler votare a domicilio, si trova nelle stesse condizioni di un criminale che debba dimostrare la sua innocenza. Scatta per lui la trafila del sospetto: il sospetto del medico legale dell'Asl, il sospetto dell'ufficio elettorale del comune, il sospetto dell'ufficio informazioni del comune come se il disabile invece di voler votare, volesse entrare nel caveau della Banca d'Italia.

Sembra che nessuno si renda conto che più si allunga l'aspettativa di vita più siamo esposti ai rischi di contrarre patologie invalidanti. Abbiamo chiesto il diritto di voto per tutti gli intrasportabili, è stato concesso unicamente a quelli che sono in dipendenza continuativa e vitale da apparecchi elettromedicali, e ciò comporta un aggravio di preoccupazioni in più per i loro familiari che debbono occuparsi delle pratiche necessarie.

Parafrasando J. F. Kennedy possiamo dire che non siamo tutti berlinesi.



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