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sab 27 apr. 2024
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V Congresso di Radicali Italiani: Mozione particolare sulla scuola

Mozione Particolare

 

Il V Congresso di Radicali Italiani, riunito a Padova dal 2 al 5 settembre 2006,

 

delibera di inviare la seguente

 

Lettera aperta al Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni

 

Signor Ministro,

abbiamo seguito con attenzione i primi passi del Suo lavoro e abbiamo apprezzato in particolare l’intenzione di non ripercorrere la strada delle “grandi riforme”, ricercando la soluzione ai molti problemi della scuola italiana con pragmatismo e interventi puntuali. Abbiamo anche condiviso l’ispirazione di fondo delle modifiche che Lei intende apportare all’Esame di Stato, con una maggiore valorizzazione del merito e della responsabilità e le Sue recenti dichiarazioni sui pochi – ma dannosissimi anche per l’immagine della scuola – “docenti fannulloni”.

Tuttavia, la lettura della legge Finanziaria nella parte dedicata alla scuola suscita in noi seri dissensi e forte preoccupazione. Intanto per la questione dei precari: crediamo infatti che compito primario del legislatore debba essere quello di assicurare alla scuola insegnanti scelti in base a criteri di qualità e professionalità. E poi per le norme che accompagnano l’innalzamento a 16 anni dell’obbligo scolastico e prefigurano per le scuole superiori un biennio sostanzialmente unitario.

Come Lei sa bene uno dei problemi più gravi della scuola italiana è l’alta percentuale di abbandoni che si verifica soprattutto in questo primo biennio, in particolare negli istituti di istruzione professionale, dove l’insuccesso riguarda all’incirca uno studente su quattro. Le misure proposte in Finanziaria per “prevenire e contrastare la dispersione” ci paiono francamente del tutto inadeguate a conseguire tale obiettivo.

Noi crediamo, Signor Ministro, che sia ormai il tempo di prendere atto che l’uguaglianza delle possibilità non può essere ottenuta con l’uniformità dei percorsi e che, al contrario, è proprio questa logica pseudoegualitaria che, negando un’autentica pluralità di scelte e di percorsi, condanna alla frustrazione e all’insuccesso migliaia di ragazzi che potrebbero invece essere recuperati da una scuola basata su un “fare” che li coinvolga e li appassioni per arrivare alla conoscenza teorica mediante la riflessione a partire dalla pratica.

Dobbiamo infine dirLe con franchezza che riterremmo ingiustificabile che gran parte dei provvedimenti che riguardano la scuola venisse deciso con l’approvazione della Finanziaria e affidato ad una ventina di successivi decreti legislativi. Ciò configurerebbe, come è stato detto, una vera e propria “riforma occulta”, in quanto sottrarrebbe completamente questa materia all’esame del Parlamento e al necessario, approfondito dibattito nella scuola e nel paese. Ci auguriamo davvero che questo non avvenga.

Da parte nostra saremo sempre pronti a sostenerLa in tutti i passi che Lei farà verso una scuola più qualificata e insieme più esigente e rigorosa, che premi il merito e l’impegno degli studenti, garantisca ai docenti una piena libertà di insegnamento insieme a possibilità di sviluppo professionale, ma preveda anche serie e affidabili forme di verifica e valutazione.

 

Sperando di aver avviato un utile dialogo, Le facciamo i più sinceri auguri di buon lavoro.



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