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sab 20 apr. 2024
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V Congresso di Radicali Italiani: Mozione particolare su mercato del lavoro, welfare, istruzione e ricerca

Mozione Particolare

 

Il V Congresso di Radicali Italiani, riunito a Padova dal 2 al 5 settembre 2006,

 

rilevato che

 

-         il declino del sistema economico italiano è determinato, in grande misura, dai seguenti handicap strutturali: rigidità del mercato del lavoro e delle relazioni industriali e insufficienti tassi di occupazione determinati anche dalla vastità del sommerso, scarsa flessibilità in assenza di ammortizzatori sociali adeguati, bassa scolarizzazione e di scarsa qualità, modesti investimenti nella ricerca e dall’assenza dai mercati internazionali, scarsa concorrenza nei servizi e presenza di forti rendite monopolistiche, dimensioni d’impresa troppo piccola per poter competere nel mercato globale e specializzazione in settori poco innovativi, a basso contenuto tecnologico e scarsamente produttivi, ostacoli d’impresa determinati dai costi burocratici e dalle inefficienze dello Stato, in particolare della giustizia civile, eccessivo peso della spesa pubblica e del debito;

-         a questi handicap strutturali si aggiunge la incompiuta liberalizzazione dei settori dell’energia, del commercio e dei servizi che sono pagati con maggiori prezzi e tariffe dai consumatori e dalle imprese;

-         le imprese italiane sopportano un costo del lavoro fra i più bassi d’Europa, inferiore di 9 mila euro rispetto alla Francia e di 14 mila rispetto alla Germania;

-         il reddito da lavoro dipendente reale è diminuito – in termini di potere d’acquisto – del 10% negli ultimi 15 anni;

-         la moderazione salariale ha garantito alle imprese, nonostante il calo costante della loro produttività, profitti sempre in linea con quelli degli altri partner europei;

-         il 94% delle spese per il welfare è assorbito da pensioni e sanità e che solo il 25% dei disoccupati italiani è coperto da un sussidio;

-         a determinare le gravi carenze del sistema scolastico italiano concorre in maniera sostanziale l’assenza sia di stimoli, incoraggiamenti e sostegno alla professionalità dei docenti, sia di fattori che inducano a una concorrenza in direzione della qualità fra istituti scolastici;

-         un pesante handicap sia del sistema educativo-formatico che del mercato del lavoro in Italia è costituito dalle gravissime carenze nel settore dell’istruzione professionale;

 

riconosciuto che:

 

la legge finanziaria del governo Prodi riduce in maniera considerevole il disavanzo pubblico riconducendo il bilancio nei limiti fissati dall’Unione europea;

 

rilevato, di contro, che:

 

a)      la riduzione non selettiva del cuneo fiscale fornisce un disincentivo al superamento degli handicap strutturali del sistema economico italiano, in particolare per quanto riguarda l’innovazione e il passaggio verso tecnologie più “capital intensive” e premia proprio le imprese meno produttive riducendo ulteriormente il costo del lavoro;

b)      in contrasto con quanto indicato dal documento di programmazione economica-finanziaria si è proceduto alla riduzione del disavanzo e alla copertura delle nuove spese solo con l’aumento dell’imposizione fiscale senza prevedere nessun intervento sul costo della previdenza, della sanità e della pubblica amministrazione centrale e periferica;

c)      gli interventi sulla scuola pregiudicano gravemente la possibilità di creare un sistema di valutazione della qualità dell’insegnamento, impedendo di conseguenza di elevare la qualità dell’istruzione;

 

impegna gli organi dirigenti

 

a predisporre, con la collaborazione del Gruppo parlamentare della Rosa nel pugno, del gruppo Welfare to Work, dei promotori del convegno di RI sulla riforma della scuola, del Cerm e di quanti altri vorranno partecipare a questa attività. Una serie di proposte di legge da presentare alla Camera e su cui chiedere l’impegno delle altre forze politiche, sui temi della riforma liberale del mercato del lavoro, del welfare, del sistema dell’istruzione, della formazione e della ricerca e per il superamento dei vincoli burocratici e corporativi che frenano lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese.



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